About Ph

About Ph vuole essere una guida semplice e intuitiva per capire uno dei parametri maggiormente misurati in acquariologia che è il pH. Per citare alcuni esempi misuriamo il pH per creare un valore che sia vicino a quello delle acque di provenienza dei pesci, lo misuriamo per sfruttare al meglio la fertilizzazione del ferro chelato oppure per calcolare la quantità di CO2 che utilizziamo in acquario per ottenere una buona fertilizzazione.

[pullquote-right]Se volete saperne di più sul pH seguiteci in questo viaggio per rendervi conto di quanto questo parametro sia importante e quante relazioni sono ad esso implicate[/pullquote-right]

ph

Il pH è una funzione logaritmica che ci permette di calcolare attraverso la concentrazione di ioni idrogeno H+ o meglio di ioni ossonio H3O+  il grado di acidità o basicità di una soluzione.

A questo scopo è stata creata una scala convenzionale che va da 1 a 14. pH = 1 è una soluzione estremamente acida, di contro pH = 14 è una soluzione fortemente basica. Il valore pH = 7 indica una soluzione neutra dove le concentrazioni  di ioni ossonio e ioni ossidrile sono identiche sulla base della seguente reazione di dissociazione dell’ acqua:

2H2O<->H3O+ + OH

Questa è una reazione reversibile in quanto può avvenire da sinistra verso destra e viceversa. L’ acqua ha una costante di dissociazione molto bassa ovvero in condizioni normali solo poche molecole di acqua si scinderanno per formare H3O+ e OH. La quantità dei corrispettivi ioni in equilibrio con H2O è talmente bassa da non riuscire a condurre cariche elettriche se applichiamo una differenza di potenziale tra due elettrodi immersi in acqua. Stiamo parlando dell’ acqua distillata la cui conducibilità è 0 mS (micro Siemens).

 

ph scale

 

Misurazioni

Nell’ ambito dell’ acquariofilia i sistemi maggiormente impiegati sono:

  • pHmetro, ovvero uno strumento elettronico che misura la differenza del potenziale elettrico che si viene a creare tra gli ioni ossonio presenti sulla superficie esterna e quelli presenti sulla superficie interna della membrana di vetro dell’ elettrodo. Chi volesse approfondire l’ argomento “pHmetro” , cosa che consiglio di fare, può cliccare sul seguente link.
  • Test a reagente che sfrutta la capacità di un indicatore di cambiare colore in base alla concentrazione di ioni ossonio liberi presenti in soluzione. Il confronto tra il colore della soluzione del test e la scala colorimetrica fornita in dotazione ci darà il valore del pH. Tra gli indicatori maggiormente impiegati il blu di bromotimolo è il più interessante. Solubile in etanolo (alcool etilico) questa sostanza organica debolmente acida assume in soluzione alcoolica  una colorazione giallo/arancio mentre la sua base coniugata è blu. Il viraggio di colore dal giallo/arancio al blu nelle sue diverse tonalità è dovuta alla quantità di formazione  della base coniugata rispetto alla forma acida. Il vantaggio di questo indicatore è che avviene in un intervallo di pH compreso tra 6.0 e 7.6, quindi piuttosto ristretto e con intervalli di 0,2 unità di pH.

 

test Ph

Acidi umici e Tannini

Quante volte abbiamo sentito parlare di Acidi umici e Tannini ? Le sostanze umiche costituiscono un gruppo di composti con diverse formulazioni chimiche , presenti nel terreno e nelle acque dolci.

La componente piu nota è data dagli acidi umici e dagli acidi fulvici , che sono sostanze organiche naturali derivanti dai processi biologici di decomposizione sopratutto di vegetali.Si tratta di macromolecole complesse formate sia da amminoacidi e carboidrati che da elementi inorganici come i silicati e da sostanze ad azione ormonale che sono molto reattive flucculano ,si agregano , formano complessi con altre sostanze , ed in acqua hanno parte attiva nelle modifiche della composizione ionica: ad esempio nella filtrazione tramite torba esse scambiano ioni riducendo il contenuto di soluti responsabili della durezza come il calcio.

Acidi umici e tanniniVisivamente la loro presenza è denunciata da una presenza di ” schiumetta” superficiale e da una colorazione scura dell’acqua di cui in massima parte sono responsabili gli acidi fulvici, queste sostanze,in quanto come detto derivanti dalla decomposizione di materiale organico , sono presenti in tutte la acque naturali ,tranne in quelle ipogee o sotteranee prive di organismi superiori e quindi poverissime di materia organica decomponibile, tuttavia nelle “acque nere” come quelle che danno il nome al “Rio negro” la loro concentrazione puo essere superiore di 10 a 100 volte rispetto alle acque normali .

In acqua da un ph neutro ad acido , la solubilita’ delle sostanze umiche e molto limitata : cosi’ nelle acque nere naturali(acidissime e con scarsa capacita’ di tampone ) in genere si ha una soluzione stabile di acidi umici e fulvici .

I benefici apportati ai pesci dalle sostanze umiche sono molteplici : agiscono sopratutto sulla superfice epiteliale dei pesci stimolando la moltiplicazione delle cellule mucipare delle pelle e favorendo cosi’ la produzione del muco epiteliale , che costituisce la prima barriera protettiva dei pesci contro i parassiti , ed altri agenti patogeni nell’organismo del pesce , le difese immunitarie cosi’vengono aiutate anche a livello degli anticorpi del sangue e dell’epitelio branchiale . In acqua le sostanze umiche si rendono utili limitando la tossicita’ di alcune sostanze legandole , grazie alla loro reattivita’ , e rendendole innocue per i pesci, di particolare importanza e la loro azione antimicotica e batteriostatica , sfruttata dagli allevatori per aumentare il tasso di schiusa nelle ovodeposizioni, e noto che le uova deposte sopra degli substrati “acidi” ( ad esempio legni di torbiera) sono meno sensibili all’atacco di muffe, funghi , e batteri , sempre in tema di riproduzione sembra accertato che in certe specie , le sostanze ormonali e preormonali , rinvenibili nelle sostanze umiche possano favorire anche la fertilita’ dei pesci.

Strettamente associati agli acidi umici sono i tannini , il termine tannino e stato coniato alla fine del settecento per indicare una sostanza presente negli estratti vegetali capace di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi indissolubili ,prevenendone la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformandola cosi’ in cuoio.Itannini sono composti polifenolici costituiti prevalentemente da glucosidi , comuni nelle piante vascolari , in particolare sono associati ai tessuti legnosi (corteccia).

E’ evidente dunque che nell’acquario d’acqua dolce gli acidi umici e i tannini , possono fornire un valido contributo alla buona salute dei nostri pesci , limitatamente almeno a quelle vasche che devono tenere valori “medio bassi” quindi sono escusi gli acquari dove il ph e kh deve rimanere alcalino(ciclidi africani, carassi, ecc…).

Per utilizzare queste sostanze in vasca vi sono due alternative :

  1. introdurre in vasca materiali naturali che pian piano rilascino le sostanze
  2. ricorrere ai prodotti commerciali

Questi ultimi a loro volta sono suddivisi in:

  • estratti naturali di materiali organici( torba nera , estratti di foglie faggio , corteccia di quercia ecc…)
  • preparati sintetici , i tannini sintetici ad esempio si ottengono per la condensazione di formaldeide con acidi naftalinsolfonici.

Numerosi sono i materiali naturali che si possono introdurre in acquario per aumentare la concentrazione di tannini e sostanze umiche : pigne di ontano, foglie di faggio , foglie di quercia , il sughero , i legni di torbiera, e i gusci di noce di cocco con le fibre, il loro utilizzo pero’ ha dei potenziali inconvenienti , che ocorre conoscere e tenere sempre presenti per evitare spiacevoli sorprese.

Un filtraggio atraverso torba , una masiccia presenza di legni di torbiera, o ancora un sottofondo di torba , causa una lenta ma costante demineralizzazione dell’acqua , con abassamento di di durezza e ph che all’inizio puo essere graduale e quasi impercettibile , ma senza preavviso puo’ dare luogo ad un calo improvviso di ph con tutte le relative conseguenze ,cio’ si deve al fatto che le sostanze umiche cedute portano ad una netta diminuzione in pochi giorni della durezza dell’acqua , questo rischio e’ particolarmente elevato se’ l’acqua di partenza e gia’ neutra, (es. ph 6,5 / 7 e kh 2 / 3 ) mentre in un acqua molto dura ed alcalina gli effetti delle sostanze umiche sono meno insidiosi , almeno nel medio/breve termine , anche se ha poco senso introdurre un filtraggio su torba con acqua dai valori troppo alcalini ( es ph 8,5 e gh 25 / 30) , anche in questo caso bisogna fare attenzione perchè e possibile un brusco calo di durezza e ph, quindi non bisogna mai esagerare e tenere sempre sotto controllo i valori.

Vi e da tenere conto anche che non è possibile quantificare le sostanze umiche da introdurre in vasca perchè anche sui preparati commerciali le dosi sono indicative in quanto le varianti di cui si dovrebbe tenere conto nell’acqua di partenza sono troppe ,ad sempio: la durezza , il ph , l’abbondanza e il tipo di vegetazione, il tipo di fondo , il filtraggio , dall’aereazione, dal tipo di popolazione ittica , dalla presenza di un impianto co2, quindi e fondamentale tenere sotto controllo i valori durante l’uso , possibilmente il ph con un misuratore continuo.

Un altro inconveniente riguardo all’uso di materiali naturali riguarda la loro natura organica : in acqua si decompongono , del resto e propio dal processo di decomposizione che che derivano le preziose sostanze umiche da essi cedute , pultroppo pero’ cosi’ facendo si sovraccarica il filtro , avendo come risultato finale un quantitativo di nitrati superiore alla “normalita’ ” della vasca .

Un altro inconveniente riguardo all’uso di materiali naturali riguarda la colarazione dell’acqua , perchè per la coltivazione delle piante “eliofile”, l’acquario avrebbe bisogno di una luce superiore del 30 / 50 % in piu’ rispetto ad un acqua chiara e anche perchè a molte persone l’acqua color te’ non piace , pero’ bisogna anche vedere gli aspetti positivi di questa acqua che sono:

  • le livree dei pesci vengono esaltate sia direttamente che indirettamente grazie al fatto che sopratutto i pesci “acidofili” vi trovano condizioni di vita ottimali
  • le fosforescenze dei pesci di branco che vivono in natura in queste acque risaltano
  • la crescita di piante “ombrofile” giova della naturale filtrazione della luce e di conseguanza evita l’attacco da parte delle alghe infestanti sulle loro foglie
  • i pesci piu timidi e quelli con abitudini notturne , si ambientano molto piu facilmente , e sono spesso in attivita’ anche in pieno giorno . Per chi proprio non volesse un acqua” colorata ” senza pero’ rinunciare al prezioso apporto delle sostanze umiche e dei tannini ricordiamo che esistono in commercio diversi prodotti , sia naturali che sintetici , che che sono privi di qualsiasi proprieta’ colorante.

 

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La guida Acidi umici e Tannini è stata impaginata da Marco Ferrara

©www.acquariofili.com

bibliografia:

B.chin MIN k. e O-Y Chow Lin “1001 garden plant in singapore” (2003)-National park publis… Singapore

J Tetton “L’acquarium d’eau douce ” (1983) Aquarama

D. Vogt “nature et chimie”(1996) Acquarama

Da marte82, Venerdi’, 10 Gennaio 2010 17:00