faggio

Le foglie in acquario

Le foglie in acquario

La maggior parte dei pesci tropicali provengono da zone dove l’ acqua ha valori di durezza bassa, un pH debolmente acido o acido ed una colorazione ambrata più o meno intensa.

Questa magia è dovuta alle numerose foglie che cadendo dagli alberi rilasciano in acqua i tannini di cui sono ricche le foglie. A secondo delle piante di appartenenza, possono svolgere importanti azioni come la colorazione ambrata dell’ acqua, l’ acidificazione ed abbassamento della durezza, costituire un ottimo alimento vegetale per lumache e gamberetti, facilitare la formazione di infusori utilissimi per i piccoli avannotti di specie ovipare, creare nascondigli, svolgere un’ azione anti batterica ed anti micotica oltre a creare una decorazione ricercata nelle vasche amazzoniche (lettiere).

Non tutte Le foglie in acquario possono essere utilizzate in quanto alcune rilasciano sostanze tossiche. Potete utilizzare nei vostri acquari le foglie di catappa, quercia, faggio, acero, nocciola, noce, platano, ontano, gelso bianco, olmo e ciliegio. Possono essere impiegate anche tutte le foglie di albero da frutta non trattate con insetticidi. A proposito delle foglie di catappa tenete presente che queste in acqua di rubinetto danno una colorazione più marcata ma un effetto sul pH inferiore rispetto all’ acqua di osmosi dove la colorazione è meno intensa ma l’ attività acidificante è più marcata per l’ assenza dell’ effetto tampone dei carbonati. Una nota particolare va all’ ortica le cui foglie rappresentano un alimento eccezionale per i gamberetti per il contenuto di vitamine e sali minerali in esse contenute.

Anche per l’ ortica si suggerisce di farle seccare prima dell’ uso. Infine vorrei ricordare le pignette di ontano la cui attività acidificante non ha nulla da invidiare alle foglie di catappa e di quercia.

Vediamo un po’ di foglie e le loro “indicazioni d’ uso” in acquario

 

 

Le foglie in acquarioCatappa: Le foglie di catappa sono per le loro caratteristiche le migliori da utilizzare. La loro azione acidificante è la più marcata tra le foglie, seguita solo da quelle di quercia che di contro hanno il vantaggio di colorare in maniera quasi impercettibile l’ acqua . Le foglie di catappa riassumono in se tutte le caratteristiche prima esposte (acidificante,  cibo per caridine, antimicrobiche e anti micotiche) un vero regalo della natura. Facili da trovare nei negozi per acquari e ad un prezzo accessibile.

gelso

Gelso: sono tra i migliori alimenti per gamberetti e pleco per l’elevato valore nutrizionale delle foglie verdi. Se usate correttamente non modificano i valori dell’ acqua.

 

 

Foglie da raccogliere in autunno dopo caduta naturale dagli alberi 

 

querciaQuercia: le foglie di tutti i generi appartenenti a questa famiglia sono caratterizzate da un elevato contenuto di tannini e pertanto molto efficaci nell’ abbassare il pH. Colorazione media dell’ acqua.

 

 

 

faggioFaggio: piccole e sottili queste foglie hanno una scarsa attività sulla riduzione del pH e possono trovare impiego come lettiera nelle vasche con neocaridine davidii, particolarmente apprezzate dalle red cherry.

 

 

carpinoCarpino: a parità di peso hanno lo stesso effetto acidificante delle foglie di Catappa. Si consiglia di aggiungere due foglie giornalmente sino a raggiungere il valore desiderato. Conferiscono all’ acqua anche una bella tonalità scura per chi ama questo genere di vasche (pesci amazzonici).

 

 

 

 

 

noceNoce: famose per il loro effetto benefico sulla salute di pesci e gamberetti. Utili per combattere malattie batteriche, fungine e contro lo stress come le foglie di catappa ma a differenza di queste non alterano il pH e la colorazione dell’ acqua ed inoltre sono gratis !

 

 

 

 

betullaBetulla: le sue foglie non alterano il pH e non conferiscono colorazione all’ acqua. La loro resistenza alla decomposizione ne fanno un elemento idoneo per creare nascondigli e decorazioni mantenendo l’ acqua cristallina.

 

 

nocciolo

 

Nocciolo: anche queste foglie trovano impiego nell’ arredo come quelle di Betulla.

 

 

 

aceroAcero: effetto colorante forte e rapido. Anche il pH cala velocemente ma la durata di questo effetto è breve per cui tende a risalire nel giro di poche ore. Ottimo cibo per lumache e gamberetti.

 

 

 

platanoPlatano: l’ attività trascurabile sul pH e sulla colorazione dell’ acqua permettono la realizzazione di ottime lettiere per pesci più grandi grazie alle dimensioni delle sue foglie.

 

 

Raccolta: Il periodo di raccolta è l’ autunno quando le foglie cadono naturalmente dopo che l’ albero ne ha assorbito la linfa, la clorofilla ed altre sostanze. Le foglie secche aumentano la loro concentrazione di tannini anche di 4 volte rispetto alla foglia verde. Prestiamo molta attenzione a dove raccogliamo le foglie. Evitiamo per motivi d’ inquinamento i bordi delle strade, alberi nelle vicinanze di terreni agricoli (pesticidi), piccoli parchi cittadini. Approfittate di una gita in zone aperte e boschive per la vostra raccolta. Le foglie devono avere un aspetto sano, non presentare zone di necrosi (buchi) o un aspetto ammuffito. Il momento migliore è quello dopo una pioggia che fa cadere le foglie. Questa vanno sciacquate e fatte asciugare su carta. Dopo tre o quattro giorni quando sono ben asciutte le foglie vanno conservate possibilmente in sacchetti di carta, vanno benissimo quelli per il pane. Se l’ ambiente non è umido le vostre foglie saranno utilizzabili anche sino a 4 anni dalla loro raccolta.

La raccolta delle foglie allo stato verde e successiva essiccazione immagazzinano una quantità maggiore di nutrienti e preziosi composti organici. Questo procedimento è indicato come fonte di cibo per gamberetti, lumache e pleco o per il trattamento antimicrobico e antimicotico. Le foglie verdi essiccate devono essere usate con attenzione, un loro eccesso porta al deterioramento della qualità dell’ acqua.

 

Suggerimento:

Inizialmente Le foglie in acquario tenderanno a galleggiare ma se vuoi che affondino subito immergile prima per qualche minuto in acqua bollente. Questo metodo è utile anche per ridurre la colorazione dell’ acqua.

 

Alcune tabelle: le tabelle a seguire sono state estrapolate dalla ricerca di Istvan Toma (Akvarium Magazin)

tap water

La tabella mostra la variazione del pH nel tempo indotta dalle foglie prese in esame nell’ acqua di rubinetto (Hardtapwater) come riferimento. Nell’ ordine abbiamo: quercia, faggio, carpino, nocciolo, acero, platano, noce e catappa. Il carpino mostra un potere acidificante maggiore e più stabile rispetto alla catappa e alla quercia.

rowater

La stessa tabella dove il riferimento è l’ acqua osmotica (RO water) mostra un maggior potere acidificante della catappa seguita dal carpino e dalla quercia.

leave color

La tabella mostra la capacità colorante delle foglie prese in esame sempre nello stesso ordine (quercia, faggio, carpino, nocciolo, acero, platano, noce e catappa) in acqua osmotica (RO) e in acqua di rubinetto (Hardtapwater).

 

Per chi volesse approfondire l’argomento segnaliamo un interessante articolo riguardo “le foglie di catappa

 

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Acidi umici e Tannini

Quante volte abbiamo sentito parlare di Acidi umici e Tannini ? Le sostanze umiche costituiscono un gruppo di composti con diverse formulazioni chimiche , presenti nel terreno e nelle acque dolci.

La componente piu nota è data dagli acidi umici e dagli acidi fulvici , che sono sostanze organiche naturali derivanti dai processi biologici di decomposizione sopratutto di vegetali.Si tratta di macromolecole complesse formate sia da amminoacidi e carboidrati che da elementi inorganici come i silicati e da sostanze ad azione ormonale che sono molto reattive flucculano ,si agregano , formano complessi con altre sostanze , ed in acqua hanno parte attiva nelle modifiche della composizione ionica: ad esempio nella filtrazione tramite torba esse scambiano ioni riducendo il contenuto di soluti responsabili della durezza come il calcio.

Acidi umici e tanniniVisivamente la loro presenza è denunciata da una presenza di ” schiumetta” superficiale e da una colorazione scura dell’acqua di cui in massima parte sono responsabili gli acidi fulvici, queste sostanze,in quanto come detto derivanti dalla decomposizione di materiale organico , sono presenti in tutte la acque naturali ,tranne in quelle ipogee o sotteranee prive di organismi superiori e quindi poverissime di materia organica decomponibile, tuttavia nelle “acque nere” come quelle che danno il nome al “Rio negro” la loro concentrazione puo essere superiore di 10 a 100 volte rispetto alle acque normali .

In acqua da un ph neutro ad acido , la solubilita’ delle sostanze umiche e molto limitata : cosi’ nelle acque nere naturali(acidissime e con scarsa capacita’ di tampone ) in genere si ha una soluzione stabile di acidi umici e fulvici .

I benefici apportati ai pesci dalle sostanze umiche sono molteplici : agiscono sopratutto sulla superfice epiteliale dei pesci stimolando la moltiplicazione delle cellule mucipare delle pelle e favorendo cosi’ la produzione del muco epiteliale , che costituisce la prima barriera protettiva dei pesci contro i parassiti , ed altri agenti patogeni nell’organismo del pesce , le difese immunitarie cosi’vengono aiutate anche a livello degli anticorpi del sangue e dell’epitelio branchiale . In acqua le sostanze umiche si rendono utili limitando la tossicita’ di alcune sostanze legandole , grazie alla loro reattivita’ , e rendendole innocue per i pesci, di particolare importanza e la loro azione antimicotica e batteriostatica , sfruttata dagli allevatori per aumentare il tasso di schiusa nelle ovodeposizioni, e noto che le uova deposte sopra degli substrati “acidi” ( ad esempio legni di torbiera) sono meno sensibili all’atacco di muffe, funghi , e batteri , sempre in tema di riproduzione sembra accertato che in certe specie , le sostanze ormonali e preormonali , rinvenibili nelle sostanze umiche possano favorire anche la fertilita’ dei pesci.

Strettamente associati agli acidi umici sono i tannini , il termine tannino e stato coniato alla fine del settecento per indicare una sostanza presente negli estratti vegetali capace di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi indissolubili ,prevenendone la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformandola cosi’ in cuoio.Itannini sono composti polifenolici costituiti prevalentemente da glucosidi , comuni nelle piante vascolari , in particolare sono associati ai tessuti legnosi (corteccia).

E’ evidente dunque che nell’acquario d’acqua dolce gli acidi umici e i tannini , possono fornire un valido contributo alla buona salute dei nostri pesci , limitatamente almeno a quelle vasche che devono tenere valori “medio bassi” quindi sono escusi gli acquari dove il ph e kh deve rimanere alcalino(ciclidi africani, carassi, ecc…).

Per utilizzare queste sostanze in vasca vi sono due alternative :

  1. introdurre in vasca materiali naturali che pian piano rilascino le sostanze
  2. ricorrere ai prodotti commerciali

Questi ultimi a loro volta sono suddivisi in:

  • estratti naturali di materiali organici( torba nera , estratti di foglie faggio , corteccia di quercia ecc…)
  • preparati sintetici , i tannini sintetici ad esempio si ottengono per la condensazione di formaldeide con acidi naftalinsolfonici.

Numerosi sono i materiali naturali che si possono introdurre in acquario per aumentare la concentrazione di tannini e sostanze umiche : pigne di ontano, foglie di faggio , foglie di quercia , il sughero , i legni di torbiera, e i gusci di noce di cocco con le fibre, il loro utilizzo pero’ ha dei potenziali inconvenienti , che ocorre conoscere e tenere sempre presenti per evitare spiacevoli sorprese.

Un filtraggio atraverso torba , una masiccia presenza di legni di torbiera, o ancora un sottofondo di torba , causa una lenta ma costante demineralizzazione dell’acqua , con abassamento di di durezza e ph che all’inizio puo essere graduale e quasi impercettibile , ma senza preavviso puo’ dare luogo ad un calo improvviso di ph con tutte le relative conseguenze ,cio’ si deve al fatto che le sostanze umiche cedute portano ad una netta diminuzione in pochi giorni della durezza dell’acqua , questo rischio e’ particolarmente elevato se’ l’acqua di partenza e gia’ neutra, (es. ph 6,5 / 7 e kh 2 / 3 ) mentre in un acqua molto dura ed alcalina gli effetti delle sostanze umiche sono meno insidiosi , almeno nel medio/breve termine , anche se ha poco senso introdurre un filtraggio su torba con acqua dai valori troppo alcalini ( es ph 8,5 e gh 25 / 30) , anche in questo caso bisogna fare attenzione perchè e possibile un brusco calo di durezza e ph, quindi non bisogna mai esagerare e tenere sempre sotto controllo i valori.

Vi e da tenere conto anche che non è possibile quantificare le sostanze umiche da introdurre in vasca perchè anche sui preparati commerciali le dosi sono indicative in quanto le varianti di cui si dovrebbe tenere conto nell’acqua di partenza sono troppe ,ad sempio: la durezza , il ph , l’abbondanza e il tipo di vegetazione, il tipo di fondo , il filtraggio , dall’aereazione, dal tipo di popolazione ittica , dalla presenza di un impianto co2, quindi e fondamentale tenere sotto controllo i valori durante l’uso , possibilmente il ph con un misuratore continuo.

Un altro inconveniente riguardo all’uso di materiali naturali riguarda la loro natura organica : in acqua si decompongono , del resto e propio dal processo di decomposizione che che derivano le preziose sostanze umiche da essi cedute , pultroppo pero’ cosi’ facendo si sovraccarica il filtro , avendo come risultato finale un quantitativo di nitrati superiore alla “normalita’ ” della vasca .

Un altro inconveniente riguardo all’uso di materiali naturali riguarda la colarazione dell’acqua , perchè per la coltivazione delle piante “eliofile”, l’acquario avrebbe bisogno di una luce superiore del 30 / 50 % in piu’ rispetto ad un acqua chiara e anche perchè a molte persone l’acqua color te’ non piace , pero’ bisogna anche vedere gli aspetti positivi di questa acqua che sono:

  • le livree dei pesci vengono esaltate sia direttamente che indirettamente grazie al fatto che sopratutto i pesci “acidofili” vi trovano condizioni di vita ottimali
  • le fosforescenze dei pesci di branco che vivono in natura in queste acque risaltano
  • la crescita di piante “ombrofile” giova della naturale filtrazione della luce e di conseguanza evita l’attacco da parte delle alghe infestanti sulle loro foglie
  • i pesci piu timidi e quelli con abitudini notturne , si ambientano molto piu facilmente , e sono spesso in attivita’ anche in pieno giorno . Per chi proprio non volesse un acqua” colorata ” senza pero’ rinunciare al prezioso apporto delle sostanze umiche e dei tannini ricordiamo che esistono in commercio diversi prodotti , sia naturali che sintetici , che che sono privi di qualsiasi proprieta’ colorante.

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario.

La guida Acidi umici e Tannini è stata impaginata da Marco Ferrara

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bibliografia:

B.chin MIN k. e O-Y Chow Lin “1001 garden plant in singapore” (2003)-National park publis… Singapore

J Tetton “L’acquarium d’eau douce ” (1983) Aquarama

D. Vogt “nature et chimie”(1996) Acquarama

Da marte82, Venerdi’, 10 Gennaio 2010 17:00