Betta splendens a 360°

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Betta splendens a 360°

CAPITOLO I
Premessa e storia

CAPITOLO II
Provenienza , habitat , descrizione e caratteristiche

CAPITOLO III
Vasca ,  litraggio e convivenze , valori acqua , alimentazione

CAPITOLO IV
Riproduzione e alimentazione avannotti

CAPITOLO V
Genetica , betta show e mutazione del colore

CAPITOLO VI
Cosa controllare , malattie , eutanasia

Conclusioni e ringraziamenti

 

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Genetica – Betta show – mutazione del colore

Betta splendens a 360°

Genetica – Betta show – mutazione del colore

 

• La genetica in generale delle forme e del colore

Poiché questo articolo è dedicato all’allevamento domestico, in questo capitolo, non andremo a immergerci nel complesso e vasto mondo della genetica del betta. Essendo un argomento molto lungo che meriterebbe un articolo solo ed esclusivamente dedicato a se stesso, ci limiteremo a trattare semplicemente ed in maniera generica, la genetica di questo pesce, nella forma delle pinne e nel colore.

L’origine della genetica di questi betta che ci ritroviamo oggi, deriva appunto dai diversi incroci tra betta Splendens, betta Imbellis, betta Smaragdina e betta Mahachai.

Come argomentato nel capitolo della storia, il betta che noi alleviamo oggi nelle nostre vasche, ha poco a che fare con il “betta wild”, ovvero quello d’origine. Infatti nella maggior parte dei casi, negli acquari di casa ci ritroviamo questi maestosi pesci che si pavoneggiano nuotando per la vasca, dai colori uniformi o multicolori e dalle forme più particolari con lunghe pinne. Tutte queste varietà non sono altro che frutti di numerosi incroci e continue selezioni. Le varietà dei betta, che sono tantissime, sono caratterizzate dalla forma e dal colore. Senza dilungarci riassumiamo in poche parole queste forme.
Le forme di questi pesci possono essere simmetriche e asimmetriche e a loro volta si suddividono in pinne integre, sfrangiate, lunghe, corte, coda singola, coda multipla.

Andiamo per grado e cerchiamo di individuare le varietà.
Si definiscono con forma simmetrica i betta che possiedono le tre pinne impari (vedi argomento “pinnaggio” del II^ capitolo), cioè la caudale, la dorsale e l’anale della stessa lunghezza la cui congiunzione realizza una forma continua e perfetta.

Si definiscono con forma asimmetrica i betta le cui pinne impari non rispettano la stessa lunghezza e sono di differente lunghezza anche tra di loro.
Appartengono alla categoria con le pinne sfrangiate quei betta che presentano un pinnaggio frastagliato, irregolare e i cui raggi erompono dalla membrana delle pinne. A questa categoria appartengono soltanto tre varietà, i Crowntail, i Combtail e gli Halfsun, questi ultimi due derivano da incroci diversi.

Alla categoria delle pinne integre appartengono tutto il resto dei betta le cui code hanno un pinnaggio con raggi continui e proporzionati alla membrana delle pinne.

Per betta a pinne lunghe sono catalogati i betta, crowntail compreso, che possiedono le pinne impari più lunghe rispetto ad un tradizionale betta wild, meglio conosciuto come “selvatico”.

Per betta a pinne corte sono catalogati i betta che possiedono il pinnaggio simile al pinnaggio del betta wild.

Sono definiti betta a coda singola, i betta che possiedono la pinna caudale integra e continua.

Sono definiti betta a doppia coda, i betta che possiedono la pinna caudale divisa in due parti.

Oltre queste categorie ve ne sono altre che sono caratterizzate da alcune particolarità. Il Big Ear che presenta le pinne pettorali molto più grandi rispetto ad altre varietà e gli Alien con pinne ventrali sfrangiate come quelle dei Crowntail e il resto del pinnaggio integro. Altre due forme non molto conosciute sono il betta Ranchu che è caratterizzato dalla testa sproporzionata e assume le sembianze di un Oranda Testa di leone ed il betta Giant che è un betta sproporzionato nelle dimensioni dell’intero corpo rispetto ad un normale betta.

Quindi, riassumendo le principali e più conosciute varietà di forme, possiamo elencare i seguenti betta:
Veiltail, Halfmoon (Deltatail, Superdelta, Ultradelta, Rosetail, Feathertail), Doubletail, Spadetail, Roundtail, Plakat (Plakattradizionali, Halfmoon Plakate, Crowntail Plakat), Crowntail, Combtail e Halfsun.

 

NOME ABBREVIAZIONE DESCRIZIONE
Veltail VT Betta con pinne a velo. Possiede pinne lunghe asimmetriche e integre con le impari diverse tra di loro.
Halfmoon HM Betta a pinne lunghe con coda circolare ed apertura a 180°. Un HM perfetto ha pinne simmetriche e integre.
Halfmoon Deltatail D Betta a pinne lunghe asimmetriche e integre con le impari diverse tra di loro. Molto simile al VT con caudale più piccola.
Halfmoon Super Delta SD Betta a pinne lunghe asimmetriche e integre con caudale avente apertura compresa tra i 90° e 160°.
Halfmoon Ultra Delta UD Betta a pinne lunghe asimmetriche e integre con apertura superiore ai 160°.
Halfmoon Rosetail HMRT Variante di HM con pinnaggio asimmetrico integro. Eccessiva ramificazione dei raggi delle pinne. Dorsali e ventrali risultano più corte.
Halfmoon Fearthertail FT Variante di HMRT con pinnaggio asimmetrico integro. Come il HMRT presenta eccessiva ramificazione dei raggi delle pinne.
Doubletail DT Betta con doppia coda e forma simmetrica e integra. Questa variante comprende diverse varietà: HM, VT, PK ecc.
Spadetail ST Betta con caudale a punta. Possiede pinne asimmetriche e integre con le impari diverse tra di loro.
Roundtail RT Betta con pinne asimmetriche e integre. La pinna caudale ha una  forma rotondeggiante.
Plakat

Plakat Tradizionali

PK

TP

Betta a pinne corte asimmetriche e integre. Molto vicino alle forme originarie dei betta selvatici. Maschi e femmine possono sembrare uguali, ma tuttavia il dimorfismo sessuale è evidenziato nei maschi che hanno le ventrali allungate, la caudale arrotondata e l’anale appuntita.
Halfmoon Plakat HMPK Betta a pinne corte asimmetriche e integre. Presentano la caudale ampia che si estende con un’apertura di 180°. Variante di Plakat da selezione.
Crowntail Plakat CTPK Betta a pinne corte asimmetriche e irregolari, meglio definite sfrangiate. Presentano le pinne con i raggi sporgenti dalla membrana, tipica caratteristica dei classici betta Crowntail.
Crowntail CT Betta con coda a forma di corona. Possiede pinne lunghe simmetriche e sfrangiate. L’apertura della caudale di estende fino a 180°. Le diverse varianti quali incroci tra DT, PK, VT ecc. possono presentare una forma diversa della corona, contenendo i doppi raggi rispetto alla semplice forma.

Le varianti del crowntail: Single ray, Double Ray, Double Double Ray, Cross Ray, Y Ray e KingCrown.

Combtail   Betta con coda a forma di pettine. Ha pinne lunghe simmetriche e sfrangiate. Trattasi di betta ibrido, cioè incroci tra CT e betta a pinne lunghe ed integre quali VT.
Halfsun HS Betta a pinne lunghe simmetriche sfrangiate. Presenta una caudale con una leggera rientranza della membrana e conseguente sporgenza dei raggi. Trattasi di betta ibrido, cioè incroci tra CT e HM.

 

Riguardo le varietà del colore, l’argomento è molto più complesso. Vediamo le nozioni basilari per capire come si combinano i colori.
Apriamo l’argomento dicendo che le colorazioni dei betta sono suddivisi in tre categorie: Solid, Bicolor e Multicolor.

Solid: Si definiscono solid, tutti i betta che presentano una colorazione unica sia nel corpo che nelle pinne.

Le varietà di colori Solid sono: Black, Blue, Cellophane, Copper, Orange, Red, Royal blue, Steel blue, Tourquoise, White opaque, Yellow.

Bicolor: Si definiscono bicolor tutti i betta che presentano due colori profusi nel corpo e o nelle pinne.

Le varietà di colori Bicolor sono: Butterfly, Cambodian, Chocolate, Dalmatian, Dragon, Grizzle, Lavander, Marble, Mask, Mustard gas, Piebald, Pineapple, Salamander/Dumbo.

Multicolor: Si definiscono multicolor tutti i betta che presentano più di due colori nel corpo e o nelle pinne.

Le varietà di colori Multicolor sono: Koi e Fancy.

Per definire la colorazione dei pesci vi sono due tipi di cellule che agiscono sul corpo, i pigmenti che mostrano determinati colori, e gli iridocìti  che grazie ad uno strato di cristalli che riflettono la luce, danno vita a dei colori iridescenti. Questo meccanismo fa si che si formino sul corpo del betta degli strati di colorazioni che risaltano di più o di meno a seconda dei geni ereditati. Stiamo parlando quindi di una teoria specifica degli strati dei colori che, fondamentalmente, sono quattro: il giallo, il nero, il rosso ed il blu.

Vediamo cosa succede analizzando uno per uno i colori.

Il giallo non domina su altri colori al di fuori del giallo stesso, ma definisce le colorazioni a sè connesse.
Il nero è il colore che fa parte dello strato più profondo, è costituito da melanina e oltre a definire il colore nero nei betta neri, agisce sulla colorazione più chiara o più scura dei soggetti. Questo strato genera delle mutazioni, il Cambodian dove si perdono i pigmenti scuri sul corpo, il Blond dove vanno a scemare i pigmenti scuri e risaltano quelli di colore giallo, il Melano dove si accentua di molto la melanina dando al pesce il colore di un nero consistente ed infine l’Albino, che è un colore ormai abbandonato dagli allevatori di betta di selezione in quanto portatore di problemi di salute ai betta come sterilità e cecità.
Il rosso è quello strato di colore sovrapposto a quello nero e che definisce il colore primario, l’arancione e il giallo non iridescenti. È un colore che copre il nero, specie sul pinnaggio, pertanto tra i due è il predominante. Da questo strato di colore, possono dipendere gradazioni di rosso più o meno intense. Inoltre dalle mutazioni di questo colore derivano anche le varianti del betta Butterfly.
Il blu iridescente è lo strato di colore più esterno ed è quello che costituisce e definisce il blu, il turchese ed il verde. Le mutazioni che può assumere questo strato di colore sono lo Steel blue, letteralmente tradotto “blu acciaio”.

 

Dicevamo che fondamentalmente i colori sono quattro, ma vi è un quinto e non meno importante colore, il colore metallico.

 

Il colore metallico è un colore iridescente che, ove presente, può sovrapporsi agli altri. Questo colore determina il Metallico, il Dragon e l’Opaco.

Attraverso le mutazioni avvenute con i molteplici incroci effettuati allo scopo selettivo degli esemplari, molti allevatori hanno dato vita a tante varietà di betta alle quali, successivamente, hanno perfezionato e conservato le forme genetiche.

Tra le mutazioni più conosciute abbiamo senz’altro il Marble, una mutazione molto complessa e particolare dove il gioco di colori della livrea dipende molto dagli strati più profondi, vale a dire il nero e il rosso, ma ciò non toglie la possibilità di avere qualche colore iridescente. È una mutazione utilizzata per ottenere diversi colori ed in particolare sostiene la colorazione Butterfly. Come accennato è un colore particolare che può addirittura cambiare da un momento all’altro.

Una mutazione molto conosciuta e applicata nelle selezioni è il colore Opaque che attribuisce i colori opaco, neutro e bianco. Nei casi specifici di betta con assenza di pigmenti neri e rossi e in combinazioni di betta cambodian, questa mutazione da origine ad esemplari del tutto bianchi e puri.

Altre mutazioni sono quelle ottenute dal metallico e dal dragon che attraverso incroci hanno dato alla luce il colore Copper, cioè il ramato.

Combinando dunque diverse miscelazioni di colori contenenti anche strati di colore iridescente, si possono ottenere altre particolari livree bicolori e multicolori come quelle conosciute dei Mustard, dei Salamander, dei Dumbo e dei Lavender.

Di seguito, possiamo osservare delle immagini di alcune diverse varietà di forme e colori di betta splendens:

Veiltail maschio

Il betta splendens domestico a 360° - Genetica - Betta show - mutazione del colore
Rosetail maschio

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Halfmoon Elefant Ear maschio

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Halfmoon maschio

Halfmoon femmina

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Halfmoon Elefant Ear femmina

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Halfmoon Dumbo maschio

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Halfmoon Mustard maschio

Halfmoon Whyte Cellophane maschio

Halfmoon Deltatail maschio

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Halfmoon Deltatail Copper maschio

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Halfmoon Superdelta Solid Red maschio

Crowntail Solid Red maschio

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Crowntail Double Ray maschio

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Crowntail Mustard maschio

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Cambodian Blue Pastel femmina

Koi maschio

Koi femmina

Dragon femmina

Plakat Orange maschio

Plakat Yellow femmina

Plakat Melano maschio

Plakat Multicolor maschio

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Halfmoon Plakat Bicolor maschio

Halfmoon Plakat Bicolor femmina

Halfmoon Plakat maschio

Halfmoon Plakat femmina

Halfmoon Plakat Multicolor maschio

Halfmoon Plakat Multicolor maschio

Halfmoon Plakat Multicolor femmina

 

• I betta Show

Spesso si sente parlare di betta Show e in molti credono che sia un tipo di betta con altra forma e/o colore, ma non è proprio così. I betta Show non sono altro che betta di qualsiasi specie (HF, CT, PK ecc.) di alta selezione, geneticamente puri senza traccia di geni di altre forme di betta. Sono dei betta idonei alla partecipazione a concorsi e gare di alti livelli valutati da giudici di gara professionisti del settore. In conclusione, qualsiasi betta nato da entrambi i genitori Show può definirsi un betta Show.
È doveroso anche informare il lettore che, a livello economico, un betta Show, quindi di alta selezione, costa molto di più rispetto ad un comune betta commerciale.

 

• La mutazione del colore

Dopo aver trattato un pò di genetica di forme e colori è doveroso anche porre all’attenzione del lettore o dell’allevatore del “betta domestico” che quest’ultimo potrebbe anche cambiare colore inaspettatamente. Naturalmente non tutti gli esemplari sono soggetti a questi mutamenti, ma ciò si potrebbe verificare in betta con più colori come ad esempio nei Marble, che sono soggetti a diversi cambiamenti. Anche nel caso di alcuni Halfmoon Plakat si può verificare questa situazione.

Ma perché questa mutazione del colore nell’arco della vita del betta? In realtà non è stata precisamente stabilita la vera e propria motivazione, tuttavia si potrebbe attribuire a due elementi fondamentali per questa specie di pesce, i valori dell’acqua e la genetica. Ciò non esclude il fatto però, che in alcuni casi anche l’alimentazione faccia la sua parte, un’alimentazione sana e mirata contribuisce ad un buon mantenimento dei colori della livrea.
Nelle immagini che seguono possiamo notare diversi cambiamenti di colore avvenuti su due specie di betta.

Si tratta di un betta Halfmoon Plakat che ha cambiato colore in pochi mesi.

Foto 1 – a due mesi

Foto 2 – a tre mesi e mezzo

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Foto 3 – a cinque mesi

Foto 4 – a sei mesi

Foto 5 – a sei mesi e mezzo

Nelle immagini precedenti abbiamo visto un esempio di betta che ha cambiato colore nel giro di alcuni mesi, molto probabilmente per una questione di genetica. Nelle immagini che seguiranno vedremo invece l’esempio di betta che ha mutato, o perso, il colore della livrea nel giro di pochi giorni. La motivazione di quest’altra mutazione è attribuibile presumibilmente al cambio dei valori dell’acqua.

Si tratta di un betta Crowntail Mustard che ha cambiato colore nello spazio di due settimane dopo lo spostamento dalla vasca di allevamento alla vasca “domestica”, per poi assumere una nuova livrea.

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In ogni caso entrambe le mutazioni, come negli esempi, non influenzano assolutamente la salute dei betta.

 

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Il betta splendens domestico a 360° - Premessa e storia

Premessa e Storia

Betta splendens a 360°

Premessa e Storia

Precisazioni

Tengo ad evidenziare che questa guida da me redatta non nasce con lo scopo di interferire con il lavoro altrui, ne tantomeno per dimostrare manie di protagonismo o quant’altro. Questa guida è frutto semplicemente dei miei studi derivanti da più fonti quali libri, riviste, ricerche, confronti con persone esperte nel settore ed interminabili letture su svariati siti web, forum e gruppi dedicati e non.
Assimilati i concetti, ho deciso di prendere tutti i miei appunti, metterli in ordine e formarne una guida dedicata al betta splendens e riservarla, con gratitudine, al portale www.acquariofili.com e all’annessa pagina Facebook, cercando di fornire più possibile e con molto piacere, un contributo sulla divulgazione delle informazioni, a tutti gli utenti che manifestano interesse per questa specie.

Premessa

La decisione di creare una guida specifica e un po’ più approfondita su questo pesce, nasce per la volontà di far conoscere ai lettori le particolarità presenti in quest’ultimo, che abbracciano tutto il ciclo di vita, trattandosi appunto di un pesce le cui caratteristiche sono ben diverse da quelle degli altri.
Ci limiteremo a parlare del betta splendens, al giorno d’oggi molto noto e presente nelle nostre vasche ornamentali, e non di tutte le famiglie, sottofamiglie, specie e sottospecie. La lista è troppo lunga e le caratteristiche sono davvero tantissime e tra le più disparate, ecco perché l’aggettivo “domestico” all’interno del titolo di questo articolo, anche perché il betta attuale è molto diverso da quello scoperto intorno al 1900.
Divideremo questa guida in diversi capitoli che racchiuderanno, in più sezioni, le informazioni principali e fondamentali del pesce in questione.

 

• La storia in breve

 

Il betta splendens domestico a 360° - Premessa e storia
Antico acquario del 1856 (Foto dal web)

Il Betta splendens è comunemente conosciuto con il nome di pesce combattente. Ma perché pesce combattente? Torniamo un po’ indietro nel tempo e scopriamolo insieme.

Non è chiaro quando questo tipo di pesce ha iniziato ad essere allevato ma, da alcuni archivi storici, si può sicuramente parlare della metà del 1800. In questi archivi si parlava di allevamenti di pesci destinati a combattimenti, chiamati dai thailandesi “plakat” ovvero “pesce che morde”.

Rama III, re del Siam in quel periodo, omaggiò un medico dal nome Theodor Cantor, regalandogli dei pesci combattenti che erano in suo possesso. Quest’ultimo ne studiò le caratteristiche e gli diede il nome “Macropoduspugnax”.

Molti anni dopo l’ittiologo Tate Regan riprese lo studio di questi pesci e dedusse che il nome che Cantor gli aveva conferito, apparteneva già ad un’altra specie, pertanto lo sostituì con il nome “Betta Splendens”. Ipoteticamente, la parola Betta venne associata ad una tribù di guerrieri asiatici, mentre la parola “Splendens” venne associata allo splendore del colore e del pinnaggio che alcuni esemplari presentavano già nel periodo di fine ottocento. Da ciò si suppone che le prime forme di selezione erano già state studiate ed avviate in qualche parte del mondo ed i primi esemplari erano arrivati fino in Europa.

L’allevamento originario del Betta non nacque affatto per uso ornamentale, anzi tutt’altro. Lo scopo principale degli allevamenti era quello di far effettuare a questi pesci un vero e proprio combattimento, successivamente finalizzato anche a scommesse pecuniarie. Pertanto si realizzavano allevamenti sempre più mirati a formare pesci più robusti, più forti e con un carattere più aggressivo. I soggetti interessati, quelli più agili perché con le pinne più corte, erano i Plakat, conosciuti già dal 1400.

Questi combattimenti avvenivano inserendo due betta dentro un recipiente dove venivano lasciati a lottare, non fino alla morte, bensì fin quando uno dei due non scappava per rifugiarsi dall’altro. In tal caso, con la fuga di uno dei due pesci, il combattimento era dichiarato concluso e vinceva il betta che era riuscito ad essere dominante.
Come già accennato, gli allevatori, per formare esemplari più mirati ai combattimenti ibridavano i betta in loro possesso con quelli selvatici, dai quali alcune volte nascevano esemplari affascinanti con pinnaggio più lungo e colori particolari.

Iniziano così a vedersi in giro i Plakatcheen, provenienti dalla Cina, perché le ibridazioni di cui abbiamo parlato prima, furono gli embrioni dei primi betta a scopo ornamentale. Da li a poco, in occidente iniziarono a nascere e divulgarsi i betta a pinne lunghe che diventarono i pesci più ambiti dagli acquariofili.
Anche se i combattimenti tra i betta continuavano ad esserci, e purtroppo ancora oggi qualcuno in Thailandia lo fa, questi ultimi andavano a scemare. Infatti, pian piano si ridussero gli allevamenti per i combattimenti ed aumentarono quelli per le selezioni.

Già da tempo, negli Stati Uniti, erano stati avviati questi allevamenti per creare selezioni di pinnaggio e colori in soggetti che sarebbero finiti successivamente per lo scopo commerciale e ornamentale, quindi venduti per essere allevati dentro gli acquari di casa.
Verso la metà del 1900, negli Stati Uniti nasce un esemplare dalla pinna caudale lunga e a velo, il betta Veiltail, che ancora oggi è tra i betta commerciali più diffuso, venduto e conosciuto al mondo.
Naturalmente le selezioni non finiscono con il betta Veiltail, un decennio dopo nasce il betta Double Tail (doppia coda) e il betta Delta Tail (con la pinna caudale triangolare e simmetrica).

L’impegno è tanto e ora gli allevatori entrano in competizione, non più per selezionare betta per i combattimenti ma per ben altro. Le selezioni vanno avanti sempre più decise e mirate ad ottenere esemplari unici, appunto “splendidi”, per poter addirittura partecipare a gare e concorsi di bellezza.

Tra gli anni ’70 e ’80 fu la volta del betta Roundtail (coda rotonda), nacquero così i primi Betta Show.
Successivamente tra i primi anni ’90 gli allevatori riuscirono a selezionare betta con apertura di pinne caudali fino a 180° che identificarono come betta Halfmoon, mentre alla fine di quel decennio le selezioni portarono come frutto un altro esemplare molto particolare, il betta Crowntail caratteristico di una pinna caudale la cui membrana è più piccola dei raggi così da sembrare una corona.
Nello stesso periodo della nascita dei betta Crowntail, torna di moda l’originario betta Plakat dal quale, oserei dire, tutto è iniziato. Naturalmente anche su questa specie gli allevatori sperimentarono nuove selezioni facendo venire alla luce il betta “Halfmoon Plakat”.

Recentemente invece, da diverse ibridazioni tra i betta di allevamento e selvatici, nella Patria originaria, ovvero in Thailandia, si da vita ad un ulteriore betta monocolore metallico, il betta “Dragon”.
L’ultima caratteristica che gli allevatori sono riusciti a sviluppare nei betta e che pian piano ha preso piede, è la dimensione gigante degli esemplari, i cosiddetti betta Giant, dalla taglia nettamente più grande dei normali betta, infatti la misura minima si aggira intorno ai 7/8cm, fino ad arrivare a circa 14/15cm.

 

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