Protocollo di fertilizzazione MasterLine

Protocollo di fertilizzazione MasterLine

 

[dropcap]L[/dropcap]inea di fertilizzanti per piante di acquario che nasce per fornire i giusti nutrimenti favorendo una crescita sana e rigogliosa , il Protocollo di fertilizzazione MasterLine è studiato appositamente per poter essere somministrato giornalmente o settimanale e il suo utilizzo risulta semplice anche ai meno esperti.

Andiamo a vedere i prodotti nello specifico :


MasterLine I contiene una formula molto concentrata di micronutrienti e cioè Ferro(0,21%), Manganese(0,07%), Zinco(0;05%), Boro(0,04%), rame(0,009%) e molibdeno(0,006%) utili per evitare perdite di colore nelle piante.

MasterLine II contiene una formula molto concentrata di macronutrienti e cioè Azoto(0,81%) , Fosforo(0,20%), Magnesio(0,36%) e Potassio(4,8%) tutti molto utili per una buona e sana crescita delle piante

MasterLine II CARBO contiene una formula di carbonio facilmente assimilabile dalle piante , essenziale per la crescita dovrà essere somministrato necessariamente giornalmente

Questi tre flaconi rappresentano una formula completa di fertilizzazione per le nostre piante acquatiche , MasterLine II e Carbo rappresentano anche un valido aiuto per la lotta alle GSA , alghe in genere , cianobatteri e si sono visti anche risultati positivi su BBA o alghe nere a pennello. Si consiglia di somministrare in vasca i prodotti poco prima delle accensioni delle luci in modo da averli disponibili velocemente e integri all’assorbimento da parte delle piante grazie anche agli ottimi chelanti utilizzati. Evitare l’utilizzo di lampade UV durante la fertilizzazione.

Dosaggio:

  • Giornaliero MasterLine I  1ml ogni 30 litri – Settimanale 7ml ogni 30 litri
  • Giornaliero MasterLine II 1ml ogni 30 litri – Settimanale 7ml ogni 30 litri
  • MasterLine Carbo somministrare giornalmente 1ml ogni 30 litri

 

Quantità somministrate:

  • MasterLine I  1ml ogni 30 litri aggiunge 0,07ppm di Fe
  • MasterLine II 1ml ogni 30 litri aggiunge 1,20ppm di NO3 – 0,2ppm di PO4 – 1,6ppm di K – 0,12ppm di Mg

In flaconi da 500 e 1000ml

 

 

MasterLineAllinoneMasterLine AllInOne Contiene una formula concentrata di tutti i nutrienti necessari alle piante per una sana e rigogliosa crescita evitando carenze e perdite di colore.Disponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

Azoto(0,81%), Fosforo(0,20%), Potassio(4,8%), Magnesio(0,36%), Ferro(0,07%), Manganese(0,07%), Zinco(0,04%), Boro(0,04%), Rame(0,009%), Molibdeno(0,006%)

Si consiglia la somministrazione insieme a MasterLine Carbo per completare la linea e di effettuare un cambio del 30/40% della vasca a settimana,

Non impiegare le lampade UV durante la fertilizzazione.

Dosaggio:  MasterLine AllInOne  1ml ogni 30 litri – Settimanale 7ml ogni 30 litri

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 1,20ppm di NO3 – 0,2ppm di PO4 – 1,6ppm di K – 0,12ppm di Mg – 0,07ppm di Fe

 

MasterLine AllinOne Golden

MasterLine AllInOne Golden contiene una formula fertilizzante superiore che incorpora elementi presenti in più forme facilmente assimilabili.Disponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

Viene somministrato in presenza di CO2 e sopratutto giornalmente,

Azoto(0,81%), Fosforo(0,20%), Potassio(2,25%), Magnesio(0,6%), Ferro(0,21%), Manganese(0,05%), Zinco(0,05%), Boro(0,04%), Rame(0,009%), Molibdeno(0,006%)

Nella crescita delle piante si notano apparati radicali imponenti e foglie più spesse , si consiglia la somministrazione insieme a MasterLine carbo ed evitare l’uso di lampade UV poichè contribuiscono al deterioramente degli elementi contenuti nella soluzione.

Dosaggio:  MasterLine AllInOne Golden 1ml ogni 30 litri

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 1,20ppm di NO3 – 0,2ppm di PO4 – 0,75ppm di K – 0,2ppm di Mg – 0,07ppm di Fe

 

MasterLine AllinOne Soil

MasterLine AllInOne Soil è una formula realizzata per essere utilizzata in acquari con fondo attivo tipo Soil e con l’impiego di CO2 , impiegato giornalmente contribuisce ad una crescita lenta e rigogliosa favorendo la pigmentazione spingendo verso una nutrizione radicale.Disponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

Azoto(0,41%), Fosforo(0,1%), Potassio(2,25%), Magnesio(0,18%), Ferro(0,13%), Manganese(0,037%), Zinco(0,022%), Boro(0,021%), Rame(0,004%), Molibdeno(0,003%)

Si consiglia di utilizzare in associato con Master Line carbo e non impiegare lampade UV durante la fertilizzazione

Dosaggio:  MasterLine AllInOne Soil 1ml ogni 30 litri al giorno

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 0,6ppm di NO3 – 0,1ppm di PO4 – 0,75ppm di K – 0,06ppm di Mg – 0,45ppm di Fe

 

MasterLine Nitrate  è una formula che contiene azoto sotto forma di Nitrati che rappresenta un essenziale nutrimento per le piante.Disponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

E’ un valido aiuto per la spinta alla crescita e viene dosato secondo necessità nello specifico quando la concentrazione scende sotto i 5ppm magari dovuta all’eccessivo consumo da parte delle piante.

Può essere utilizzato in associata a tutti gli altri prodotti della linea in modo da poter controllare meglio la concentrazione dei nutrienti , si consiglia di mantenere una quantità di 5ppm in vasca in modo da non favorire la crescita delle alghe.

Azoto(0,69%), Potassio(1,89%)

Dosaggio:  MasterLine Nitrate 1ml ogni 30 litri al bisogno

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 1ppm di NO3 – 0,63ppm di K

 

MasterLine Phosphate è una formula che contiene fosforo sotto forma di fosfati un importante macroelemento per la crescita delle piante,isponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

Viene somministrato quando in vasca la concentrazione scende sotto i 0,5ppm

Può essere utilizzato in associata a tutti gli altri prodotti della linea in modo da poter controllare meglio la concentrazione dei nutrienti contrastando la proliferazione delle GSA.

Conservare il prodotto in luogo fresco e asciutto

Fosfato(0,49%), Potassio(0,62%)

Dosaggio:  MasterLine Phosphate 1ml ogni 30 litri al bisogno

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 0,5ppm di PO4 – 0,2ppm di K

 

 

MasterLine Potassium è una formula che contiene in terzo macroelemento più importante per la crescita delle piante ,disponibili in flaconi da 500 e 1000ml

Da somministrare quando la concentrazione in vasca scende sotto i 15ppm e può essere utilizzato in aggiunta a tutta la linea MasterLine

Potassio(3%)

Il deterioramente delle foglie con presenza di buchi irregolari indica la carenza di potassio

Dosaggio:  MasterLine Potassium 1ml ogni 30 litri al bisogno

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 1ppm di K

 

 

MasterLine Iron contiene una formula di ferro stabile che può essere dosato settimanalmente senza reagire con i fosfati presenti in vasca.Il ferro aiuta ad avere colorazioni più forti e può essere dosato secondo necessità,disponibili in flaconi da 500 e 1000ml.

In conclusione si consiglia l’impiego quando la concentrazione del Ferro in vasca scende sotto 0,1ppm

Non impiegare lampade UV durante il trattamento

Ferro(0,3%)

Dosaggio:  MasterLine Iron 1ml ogni 30 litri al bisogno

Quantità somministrate: 1ml ogni 30 litri aggiunge 0,1ppm di Fe

 

MasterLine Root Caps è un fertilizzante a lento rilascio in formato capsule da inserire nel substrato vicino le radici delle piante,contribuisce ad un buon sviluppo dell’apparato radicale e quindi ad una crescita sana e rigogliosa della pianta.

Per l’utilizzo è indicato l’inserimento in terreni poveri di nutrienti e per piante molto esigenti , rimuove rischio di carenze e non sporca in alcun modo l’acqua.

Inserire alla distanza di 10cm tra loro

Rinnovare ogni 3mesi

disponibili in confezioni da 125 capsule

 

 

Filtraggio

MasterLine Purity

Previene la formazione di ammoniaca e nitriti assorbendo la materia organica
Contribuisce ad aumentare la concentrazione di ossigeno
Previene formazione di alghe
Riduce la concentrazione di materia organica disciolta nell’acqua
Può essere rigenerato per un più lungo utilizzo

 

disponibili in confezioni da 250 e 500ml

 

 

 

Per video delle vasche fertilizzate con masterLine clicca sotto:

 

 

©www.acquariofili.com

Testi e Foto fornite da Marian Sterian che si ringrazia per la collaborazione

guida Protocollo di fertilizzazione MasterLine impaginata da Marco Ferrara

 

 

 

 

Malattia del neon o Pleistophora

Malattia del neon o Pleistophora
è una malattia che colpisce principalmente i neon o cardinali ed è dovuto ad un parassita chiamato Pleistophora
Questo parassita si incista nelle fasce muscolari dove crea una serie aggrovigliata di noduli dando luogo a sintomi molto evidenti che vedremo di seguito.

Pleistophora

SINTOMI: possiamo dire che il pesce colpito manifesta dapprima uno sbiadimento della fascia colorata per poi estendersi a contrazioni muscolari fino a deformazione della colonna vertebrale, questo succede a seguito di una necrosi muscolare causata dal progredire delle cisti.

Pleistophora

I pesci manifesteranno un nuoto agitato e scoordinato anche nelle ore notturne, quando dovrebbe riposare; è possibile notare anche un forte dimagrimento.
E’ bene sottolineare che i sintomi possono comparire singolarmente oltre che contemporaneamente, ma l’interruzione della fascia di colore con necrosi muscolare ed il nuoto agitato sono i sintomi più frequenti.

CAUSE: le cause di questa patologia sono da ricercasi nell’assunzione accidentale del parassita tramite cibo. Il parassita una volta giunto nell’intestino si insedia nelle fasce muscolari distruggendole

CURE: ad oggi non esitono rimedi che siano in grado di sconfiggere questa patologia, nonostante ciò si sono verificati casi di guarigione con l’ausilio dei seguenti medicinali:

  • Bactopur direct (prodotto per acquariofilia commercializzato dalla Sera), a riguardo della posologia vedere il foglio illustrativo.
  • Blu di Metilene nella concentrazione di 10 mg per litro (soluzione di base:0,2 gr in 100 ml di acqua.soluzione da richiedere in farmacia).
  • Furazolidone soluzione da miscelatre con il cibo, a riguardo della posologia vedere il foglio illustrativo.

PREVENZIONE: mantenere i pesci in buone condizioni, tenendoli in vasche adeguate con acqua pulita e parametri chimici adatti alla specie ed alimentare i pesci con mangimi vitaminici .

NOTE: Un Protozoo responsabile dello scurimento del corpo nei soggetti colpiti, oltre ad una maggiore difficoltà respiratoria dovuta alla infezione sulle branchie, è Chilodonella, che può favorire anche il formarsi di batteriosi secondarie del tipo, per esemplo, di Flexibacter columnaris che viene chiamata anche “falsa malattia dei Neon” dal momento che presenta una sintomatologia slmile a Pleistophora. In uesto caso è bene usare prodotti a base di verde di malachite e medicinali antibatterici.

Pastone vegetale per pesci

Pastone vegetale per pesci

 

Pastone vegetale per pesci

Con questa breve scheda, nata dall’idea di una mia esperienza personale, si guiderà l’utente alla preparazione di un pastone vegetale per pesci, cioè composto soltanto da verdure e ortaggi, alimenti sani che rappresentano una fonte ricca di fibre e vitamine adatti anche a quella categoria di pesci classificati come carnivori ai quali apportano i loro benefici.
Per saperne di più si invita l’utente a leggere anche questa guida: Verdure e ortaggi in acquario

 

Pastone vegetale per pesci

 

Ingredienti:

• 15 gr di piselli
• 30 gr di broccolo verde (cime e non foglie)
• 35 gr di peperone rosso
• 60 gr di zucchina
• 60 gr di carota
• 20 gr di spinaci
• 10 gr di ciuffetto tenero di finocchio
• 4 gr di aglio o 5 ml di estratto di aglio
• 5 gr di pastiglie di alga spirulina
• 2 fogli di colla di pesce

Se si possiedono, si possono anche aggiungere o sostituire gli ingredienti con del broccolo bianco e della zucca rossa.

 

Strumenti utili per la preparazione:

• bicchiere di vetro
• coltello
• cucchiaio
• mixer ad immersione
• pentolino
• recipiente per frullare
• vassoio per cubetti di ghiaccio

 

Preparazione:

Prendete un pentolino con circa 200 ml d’acqua e mettetelo sul fuoco, e nel frattempo date una sciacquata a verdure e ortaggi e iniziate a tagliuzzarle evitando di lasciare parti dure, come i gambi dei broccoletti e del finocchietto, la parte superiore della zucchina ecc., pelate anche la carota. Appena l’acqua nel pentolino inizia a bollire è il momento di inserire dentro tutte le verdure. Una volta messe a sbollentare lasciatele a fuoco medio per circa 20 minuti. Potrebbe sembrare un controsenso con ciò che si consiglia solitamente nello sbollentare per soli 5 minuti le verdure prima di darle ai pesci, ma in questo caso abbiamo la presenza di alcuni ortaggi come carote e peperoni che richiedono un tempo maggiore di sbollentata.
Nel frattempo che le verdure e gli ortaggi sbollentano, munitevi di mixer ad immersione e di un recipiente dove frullare il tutto. Allo stesso tempo prendete le pastiglie di alga spirulina e frantumatele per ridurle in polvere (si può utilizzare un bicchiere per schiacciarle ruotandolo su di esse, non importa se non vengono ridotte perfettamente in polvere).
Passati i 20 minuti togliete ortaggi e verdure dal pentolino senza buttare l’acqua e riponeteli dentro il recipiente dove andranno frullati. Aggiungete l’alga spirulina frantumata e l’aglio sminuzzato (in mancanza di quest’ultimo anche un estratto di aglio liquido può andar bene) dentro il recipiente.

 

(In mancanza dell’aglio si può usufruire di un estratto di aglio liquido)

 

Passiamo ora alla fase finale, affondate il mixer ad immersione nel recipiente e iniziate a frullare per amalgamare tutto finché non otterrete una pappetta omogenea. A questo punto, con l’acqua utilizzata precedentemente per sbollentare verdure e ortaggi, sciogliamo bene 2 fogli di colla di pesce, che servirà a mantenere compatto per qualche minuto il composto del pastone una volta somministrato in vasca, quindi riversiamo dentro il recipiente con la pappetta e frulliamo ancora una volta. Naturalmente la pappetta non deve diventare liquida, deve appunto rimanere di una consistenza molle, quindi attenzione alla quantità d’acqua con colla di pesce che versate, se ci si rende conto che l’acqua rimasta è troppa, nonostante l’ebollizione precedente, bisognerà buttarne un po’, prima di sciogliere la colla di pesce.
Adesso è giunto il momento di riporre il nostro pastone dentro a dei recipienti.

I recipienti che spesso vengono utilizzati sono i vassoi per cubetti di ghiaccio, precisamente quelli riportati nell’immagine che segue.

(Vassoi per cubetti di ghiaccio)

 

Bene, con un cucchiaio iniziate a prendere il pastone e riponetelo nei vari vani del vassoio. Terminata quest’ultima operazione lasciate riposare e raffreddare per circa 10 minuti e successivamente richiudete e riponete nel freezer.

Pastone vegetale per pesci
(Riempire con un cucchiaio, lasciare riposare circa 10 minuti prima di inserire in freezer)

 

Per la somministrazione si consiglia di dosare con parsimonia in quanto con un’eccessiva quantità, si rischia di inquinare l’acqua, quindi è opportuno tagliare il necessario con un coltello e riporre in freezer il resto, un po’ come si fa per il chironomus e l’artemia salina congelata.

 

Pastone vegetale per pesci
(A sx un cubetto di pastone vegetale, a dx il cubetto diviso nella quantità adeguata per la somministrazione)

 

Purtroppo il risultato del pastone non darà certamente un buonissimo odore per i nostri gusti, soprattutto per la presenza del peperone e dell’aglio che è un antibatterico e antibiotico naturale, ma da quello che ho potuto constatare personalmente, i nostri amici pinnuti gradiranno di sicuro!.

Per ulteriori approfondimenti, invece, sull’utilizzo dell’aglio in acquario, vi indirizzo a quest’altra utile guida:  Aglio in acquario.

N.B.
La quantità di ingredienti da me utilizzati per realizzare questo pastone vegetale per pesci, mi ha permesso di riempire un vassoio per cubetti di ghiaccio. Non sono quantità obbligate, quindi le quantità possono essere spostate tra ortaggi e verdure al di fuori dell’aglio, dell’alga spirulina e della colla di pesce che devono rimanere tali poichè non devono prevalere sul resto degli altri ingredienti.

 

 

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Bettiera fai da te

 

BETTIERA FAI DA TE

PREMESSA

In questa guida spiegherò passo dopo passo la realizzazione di una bettiera con il metodo fai da te, quindi come costruirsela da soli in casa magari con del materiale riciclato (nel mio caso il 90% delle cose utilizzate le avevo in casa) o per lo meno con una spesa minima rispetto a quanto costerebbe farsela costruire su ordinazione da un artigiano specializzato. Il materiale impiegato è tutto reperibile presso un qualsiasi Brico o negozio di edilizia, naturalmente vetri a parte.
Tengo a precisare che la tecnica di base della costruzione non è differente da quella di un comune acquario, ciò che cambia è che si impiega più materiale per applicare le divisioni interne che serviranno a creare degli ambienti separati per i betta che verranno ospitati.
Pertanto, decisa la grandezza desiderata della vasca, andiamo a dare uno sguardo alla tabella che indica lo spessore giusto dei vetri che dovranno essere assemblati. Naturalmente se le dimensioni della vasca sono importanti non dimenticate che dovranno essere applicati anche dei tiranti per rafforzare la tenuta dei vetri.

Bettiera fai da te

Attrezzatura e materiale occorrente

Bettiera fai da te

1) METRO (E SE RITENUTO UTILE UN RIGHELLO)
2) PENNARELLO (O UNA MATITA O ENTRAMBI)
3) CUTTER
4) FORBICE
5) SEGHETTO
6) SCOTCH CARTA
7) SILICONE ACETICO CON ANNESSA PISTOLA
8) GUANTI IN LATTICE
9) STROFINACCIO
10) PANNELLO POLIONDA (ALVEOLARE)
11) DORSINI (FERMA FOGLI) IN PLASTICA
12) BOCCHETTONI PRESE D’ARIA DA 60/80mm
13) TUBO IN PVC (NEL MIO CASO DA 16mm)
14) CURVE IN PVC (NEL MIO CASO DA 16mm)
15) SUPPORTI PER TUBO PVC (NEL MIO CASO DA 16mm)
16) COPRISPIGOLI

 

COSTRUZIONE E REALIZZAZIONE

 

Mascheratura ed assemblaggio dei vetri
Dopo aver illustrato ed elencato le attrezzature ed il materiale che serve, passiamo a spiegare dettagliatamente la costruzione di questa bettiera.

Vediamo ora i vari passaggi.

Bettiera fai da te

Due raccomandazioni molto importanti che voglio fare sono: la prima di fare molta attenzione mentre lavorate in quanto si ha a che fare con degli attrezzi taglienti e con del vetro, la seconda quella di svolgere questo lavoro senza avere assolutamente fretta di accelerare i tempi. La pazienza vi porterà ad avere buoni risultati.
Dopo aver procurato i vetri ed averli fatti tagliare su misura da un vetraio, poneteli su un bancone dove avverrà l’assemblaggio, mettendo dei fogli di giornale sotto per non rigarli. Nel mio caso avevo dei pannelli di legno rivestiti di velluto e non mi sono serviti i giornali.
Generalmente per assemblare correttamente e in maniera precisa i vetri, occorrerebbe costruirsi a priori una struttura che formi un angolo di 90°, io invece non l’ho utilizzata in quanto, reduce di un’altra vasca costruita allo stesso modo, ho adottato il vecchio metodo delle taniche piene d’acqua che reggono i vetri e, a dire il vero, ha funzionato nuovamente.
Inizialmente si effettua la mascheratura di tutte e cinque le lastre con dello scotch di carta, lasciando uno spazio a partire dai bordi, in base allo spessore delle lastre, io ho lasciato circa 8mm a lato per ogni vetro.
Successivamente, dopo aver applicato il silicone, fate combaciare i vetri ed assemblateli, facendo attenzione che nessun vetro si pieghi verso l’interno dato che, con l’ausilio delle taniche, verso l’esterno non possono piegarsi. In caso si dovessero piegare, rimettete pian piano il vetro in posizione.
Assemblate tutte le lastre e siliconato per bene gli angoli, togliete delicatamente lo scotch carta della mascheratura e dimenticatevi completamente della vasca per almeno 72 ore.

 

Riempimento e prova tenuta

 

Bettiera fai da te

Passati almeno tre giorni, potete riempire la vasca e fare così la prova di tenuta. Una volta riempita fino all’orlo lasciatela così, almeno per altri cinque giorni. Prima di riempire la vasca potete riporre un cartone di sotto tra la base ed il vetro del fondo. Questo sistema vi aiuterà ad accorgervi prima se la vostra nuova vasca dovesse avere delle perdite.

 

Assemblaggio dei dorsini (o ferma fogli), del pannello e del bocchettone

 

Nel frattempo è passata circa una settimana dall’assemblaggio dei vetri e se il lavoro è stato fatto come si deve, non saranno state riscontrate delle perdite.
Svuotate la vasca e lasciatela asciugare. Dopodiché possiamo procedere con l’assemblaggio dei materiali utili per trasformarla in una bettiera.

 

Bettiera fai da te

A questo punto devo fare una precisazione. Per non andare ad acquistare un nuovo filtro esterno, ho preferito crearmene uno integrato, ritagliandomi uno spazio di circa 10cm per tutta la lunghezza della vasca, sulla parte posteriore, incollando un pannello alveolare al vetro ed un altro più avanti in modo da creare un vano per filtrare l’acqua, ma lo vedremo più avanti. Per chi volesse evitare il vano filtro potrà benissimo incollare i dorsini direttamente sul vetro posteriore, oppure incollare un pannello al vetro posteriore (che rimarrà in futuro come sfondo) ed incollargli i dorsini sopra.
In base alla grandezza della vostra vasca, prendete le misure che volete lasciare per il vano filtro e tagliate due pezzi di alveolare che verranno posizionati rispettivamente uno davanti all’altro. Il primo va applicato al vetro, mentre il secondo va “lavorato” prima di essere inserito in vasca. Intanto, per poter creare il vano filtro, oltre al pannello dovrete incollare ai vetri laterali due dorsini, uno per ogni vetro, l’uno di rimpetto all’altro, alla distanza desiderata dal vetro posteriore. Cercate di essere più precisi possibili altrimenti un eventuale errore, oltre alla perdita di tempo, provocherà rogne come, l’installazione storta del pannello, la rimozione dei dorsini adagiati male e la rimozione del relativo silicone. Nel frattempo iniziate ad effettuare un foro in alto nel secondo pannello, dove andrà posizionato il tubo di mandata proveniente dalla pompa, fate prima delle prove e quando sarete sicuri procedete con il taglio. Successivamente, dalla parte opposta ma in basso, all’altezza di circa 10/15 cm, praticate il foro per il bocchettone per far circolare l’acqua dalla vasca al vano filtro. Prendete naturalmente la misura della parte interna del bocchettone e non quella esterna. L’altezza dal fondo, invece, è data dalla quantità di fondo che si intende inserire. Una volta praticato il foro inserite il bocchettone ed in un secondo momento incollatelo con il silicone. Si procede adesso con l’incollaggio dei dorsini sul pannello, che saranno i supporti per le pareti divisorie dei vani. In base alla quantità di vani da realizzare, dovrete installare i dorsini; nel mio caso ho diviso in 4 parti uguali ed ho usato 3 dorsini, incollandoli alla distanza precisa una dall’altra con il silicone. In realtà questi dorsini vengono applicati per avere la possibilità, un domani, di rimuovere facilmente i pannelli divisori senza lasciar traccia di silicone sui vetri e trasformare la bettiera in una classica vasca.
È consigliabile ed è anche buona norma, lasciare un po’ di spazio nella parte sottostante dei pannelli divisori per far passare il filtraggio dell’acqua anche attraverso il fondo (che sarà libero da intralci), quindi i dorsini non dovranno essere incollati in basso. Nello stesso tempo i pannelli divisori devono appoggiarsi al vetro anteriore, pertanto, al montaggio, ci dovrà essere un’impercettibile compressione dei divisori tra il vetro ed il pannello posteriore, altrimenti la pressione dell’acqua potrebbe spostare i separatori se questi risultassero liberi di muoversi (inoltre, per chi vuole predisporre la bettiera in modo che possa diventare una comune vasca, deve considerare che la parte superiore dei pannelli divisori dovrà passare sotto il tubo della mandata, la così detta spray bar e, con misure a discrezione del costruttore, dovrà essere posizionato ad una distanza adeguata dal bordo vasca in modo da dare lo spazio necessario per l’installazione di un coperchio in plexiglas).
Abbondate con il silicone ma non esagerate, usatene la giusta quantità in modo che le parti incollate non si stacchino appena viene fatta una leggera pressione in più. Per mia esperienza vi assicuro che il primo dorsino che ho incollato su un vetro laterale si è staccato applicando una leggera pressione, ma poi ho rimediato applicando la quantità giusta di silicone.
Comunque adesso lasciamo asciugare tutto per almeno 24 ore.

 

Assemblaggio dei pannelli divisori vani e dei relativi bocchettoni

 

Assicuratevi che il silicone applicato a tutti i dorsini si sia asciugato ed iniziate la prova di montaggio del pannello posteriore. Se tutto procede bene passiamo alla creazione dei vani divisori, altrimenti sistemate ciò che è andato storto.
Misurate a partire dal bordo superiore dei dorsini del pannello posteriore, verso il vetro anteriore e, dal bordo superiore dei dorsini verso il basso (profondità x altezza), fermandovi a circa 5cm di spazio dalla base della vasca (naturalmente sempre in base alla quantità del fondo che andrete a mettere). Bene, prese queste misure, riportatele sul pannello alveolare e create i divisori. Terminato il taglio di cui abbiamo parlato prendete le misure al centro, sul lato superiore di ogni pannello divisore ad una distanza di circa 5cm dal bordo (ricordatevi di prendere le misure della parte interna del bocchettone) e create i fori per inserire i bocchettoni, che permetteranno all’acqua di fluire da un vano all’altro. Fissate anche questi ultimi con del silicone. A questo punto potreste già provare se i divisori sono stati costruiti correttamente, montandoli dentro la vasca.
Nel fare le prove potrebbe capitare di rendersi conto che è necessario lasciare più spazio di sopra, in tal caso potete spostare i pannelli verso il basso e se lo spazio sotto vi sembra poco, smontate i pannelli e accorciateli.

 

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Carnegiella strigata

Carnegiella strigata

Nome scientifico: Carnegiella strigata
Nome comune: Pesce accetta
Famiglia: Gasteropelecidae
Luogo di provenienza: Bacino Orinoco (America meridionale)
Valori ottimali di allevamento: Ph da 5,5 a 7 , durezza tra 5 e 16 dgh , temp 26°C
Dimensioni : 4/4,5 cm
Allevamento e caratteristiche: Questo piccolo pesce è veramente particolare a partire dalla sua morfologia che risulta essere molto assottigliata e con un ventre molto pronunciato che gli assegna l’appellativo di “Pesce accetta” .

Ppresenta dei colori non molto accesi infatti su di un fondo grigiastrio/beige prevale una striatura scura marrone/nera.
Inoltre a seconda della luce si possono notare dei riflessi che vanno dal blu al verde.
Occupa prevalentemente la superfice dove bisogna inserire delle piante galleggianti per non farlo stressare.
Si consiglia di allevare questa specie in acquari chiusi in quanto ama di tanto in tanto fare dei balzi fuori dalla vasca resi possibili grazie al suo pinnaggio pronunciato e alla forma del suo corpo assottigliato che diminuisce tantissimo l’attrito durante il nuoto e quindi gli spostamenti.
Ideale per acquari di comunità o allestimenti amazzonici appunto perchè è la sua provenienza,inquilini non molto territoriali e grandi in quanto è un pesce timido e si espone molto visto che staziona in superfice,inoltre è da allevare in gruppo di almeno 8/10 esemplari.
Acqua ambrata e acquario chiuso per non dare sbalzi di temperatura e quindi esporlo a malattie.

Riproduzione: Per quanto riguarda la riproduzione della Carnegiella strigata non è molto semplice farla avvenire in vasca tanto è vero che ci sono pochissime testimonianze di eventi andati a buon fine.
La coppia non si prende cura della prole.
Gli avannotti una volta schiusi (dopo circa 24h ) sono veramente piccoli e non si riescono a nutrire a dovere.
Il dimorfismo sessuale non è semplice da identificare ma in genere si può stabilire solo nella fase o periodo riproduttivo.
La femmina presenta un corpo più tozzo con il ventre molto più arrotondato del maschio appunto per la presenza della sacca ovarica.
Per la deposizione occorre ovviamente una buona quantità di piante galleggianti che faranno da supporto alle uova nonchè una vasca dedicata dove lasciare solo i piccoli una volta tolti i genitori.

Alimentazione: In natura si nutre di piccolissimi crostacei o insetti che si poggiano sulla superfice ma in vasca accetta secco e liofilizzato senza particolari problemi

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 20%