Axolotl ambystoma mexicanum

 

Axolotl ambystoma mexicanum

Siamo abituati a vedere i classici pesci d’acqua dolce o salata popolare i nostri acquari,  piante di ogni genere e colore , anemoni e pietre,
mentre un ruolo importante sta assumendo sempre più il campo degli anfibi.

L’Axolotl ambystoma mexicanum , meglio conosciuto come AXOLOTL è una salamandra neotenica, che compie il proprio ciclo vitale da larva.
Nativa del lago Xochimilco, nei pressi di Città del Messico, è purtroppo oggi “specie in via di estinzione” a causa della pesca, l’inquinamento e la distruzione del loro habitat.
Con il termine neotecnico si intende la condizione larvale di una specie che raggiunge la maturità sessuale.

Gli Axolotl sono in grado di compiere una vera e propria metamorfosi, ritirando le branchie e essendo dotati di polmoni, anche se poco sviluppati riescono a respirare aria terrestre per il resto della loro vita,
questo accade solo e soltanto per la scarsa purezza della linea (troppi geni di tigrinum in mezzo) oppure mutazione genica rara.
Il più delle volte questa metamorfosi non avviene e l’axolotl preferisce continuare la propria vita in stadio larvale quindi rimanendo in acqua senza trasferirsi sulla terraferma, anche allo stadio larvale può raggiungere la maturità sessuale.

Le più comuni colorazioni sono: Wild (forma ancestrale) – Golden – Albino – Leucocisto , ma non è raro trovare anche esemplari Copper e Melanod, in aggiunta possiamo trovare anche il Chimera rarissimo esemplare di due colori per via della convivenza nello stesso animale di due genomi diversi quindi non riproducibile tramite accoppiamento.

 

In foto: una specie leucistico di ambystoma mexicanum

 

Un axolotl adulto può crescere fino a raggiungere un massimo di 25/30cm di lunghezza.

Se tenuto alla giusta temperatura (acqua ne troppo calda ne troppo fredda, dai 16 ai 18 gradi massimo) può vivere dai 15 ai 20 anni. Le temperature sopra i 24 gradi sono molto stressanti per gli Axolotl.

In estate con l’innalzare delle temperature bisogna studiare qualche sistema anche economico per poter refrigerare l’acqua della vasca per esempio con le classiche ventoline che favoriscono lo scambio dell’aria sulla superfice dell’acqua. Gli sbalzi termini non risultano essere un problema per animali adulti e in forma.

L’acquario deve essere molto spazioso (non inferiore ai 90 cm di lunghezza per un esemplare) viste le dimensioni che raggiungeranno da adulto.

Il fondo può essere composto da sassi grandi, grani arrotondati per evitare che possa ferirsi e poi semplicemente lasciarlo libero. E soprattutto da allevare in monospecifico.

L’Axolotl ambystoma mexicanum vive in acque dure con un Ph che va da 6,8 a 8. Il cambio parziale dell’acqua andrebbe fatto preferibilmente ogni 2 settimane possibilmente con acqua che non contenga cloro o altri inquinanti.

La vasca deve essere dotata sia di filtraggio meccanico che biologico perché le deiezioni sono molto corpose e sviluppa moltissima ammoniaca .

Gli Axolotl ambystoma mexicanum non amano la luce a tal punto che potrebbe stressarli quindi si consiglia di schermare la luce con piante galleggianti o altri sistemi.

Essendo animali con maggiore attività durante le ore notturne, preferiscono nascondersi in zone d’ombra.

Amano nascondersi tra le rocce e le piante quindi consiglio a chi voglia allevarlo di inserire in vasca moltissime piante e nascondigli che però non feriscano la loro cute.

Un segnale di condizioni non proprio perfette è quando il nostro amico nuota frequentemente sopratutto in sù e giù  e in modo molto agitato sotto la superfice per cercare di prendere più aria possibile perché magari quella disciolta è troppo poca, il ricircolo dell’acqua non deve essere troppo alto per evitare stress che ne debilita l’animale, quindi in questi casi cercare un giusto connubio per la risoluzione del problema magari utilizzando il ritorno del ricircolo dell’acqua in vasca facendo lambire meglio la superfice.

Nel caso di vasche senza filtro aumentare la frequenza dei cambi.

In foto: una specie leucistico di ambystoma mexicanum

                                                      

L’Axolotl ambystoma mexicanum si può ammalare di fungosi raramente (questo accade quando le temperature sono troppo alte)questo problema si può rilevare tramite una decolorazione delle appendici branchiali o di zone circoscritte della cute che può risultare cotonosa , in questi casi trattare l’intera vasca con dressamor oppure del blu di metilene.

Per evitare queste fungosi come descritto in precedenza evitare di toccare l’animale con le mani nude.

Altre malattie possono essere legate all’alimentazione, infatti una alimentazione errata e squilibrata porta non solo ad una anemia e quindi decolorazione della cute tutta con a seguito inappetenza e isolamento, le branchie perdono capillari infatti si sfoltiscono e si accorciano, la pinna caudale si assottiglia molto e le dita sono piccole e tozze , questo è il sintomo che l’animale sta consumando il suo stesso corpo per i nutrienti di cui necessita. In questo caso isolare l’animale in una vaschetta dedicata con cambi giornalieri e curare l’alimentazione con lombrichi e/o pesce.

Per altre info sulla fungosi cotonosa cliccare QUI

In caso di fungosi si può trattare l’animale con Gentamicina in quanto ben tollerato e consiglio di evitare il trattamento con altri antibiotici più pesanti o addirittura quelli appartenenti alla famiglia delle tetracicline perché risultano molto irritanti per la loro cute e quindi poco sopportati.

L’Axolotl è un vero e proprio predatore, mangia tutto quello che può passare dalla sua grande bocca. Il nome AMBYSTOMA significa “bocca a coppa”.

Si nutre di larve e molluschi, prede vive come pesci , lombrichi e lumache. In acquario possiamo nutrirlo principalmente con lombrichi , possiamo alternare con latterini di acqua dolce , filetti di trota e raramente cioè 1 o 2 volte al mese pollo e camole del miele ricchi di nutrienti e non dannosi se somministrati con parsimonia.

Gli Axolotl ambystoma mexicanum possono convivere con altri esemplari della stessa specie .

E’ sconsigliata la presenza di altri pesci perché diventerebbero facili prede , stresserebbero gli axolotl e mordendogli le branchie potrebbero ferirli anche in modo grave. Anche su questo argomento ci sono molti pareri discordanti infatti molti lo fanno crescere insieme a Guppy , Pesci rossi e tante altre specie ma bisogna curare molto l’alimentazione cercando di tenere a bada la sua indole predatrice che non tarderà a presentarsi nel modo che meno ce lo aspettiamo.

Determinare il sesso dell’Axolotl ambystoma mexicanum non è facile , ci vuole buon occhio e se non volete trovarvi con centinaia di uova nell’acquario , chiedete ad un esperto. In base alla grandezza del rigonfiamento che potete trovate dietro le zampe posteriori del vostro Axolotl ambystoma mexicanum si può determinare se il vostro animaletto è maschio o femmina e questo può avvenire più facilmente quando le dimensioni dello stesso sia di circa 20cm.

Axolotl
Axolotl femmina

Se è maschio solitamente il rigonfiamento è molto esteso e di grosse dimensioni. Per la femmina invece risulta più sgonfio e meno esteso quindi un rigonfiamento minino. Però per determinare il sesso con assoluta certezza bisogna attendere l’età adulta.

Axolotl
Axolotl maschio

La caratteristica più affascinante degli Axolotl ambystoma mexicanum è quella di avere la capacità di rigenerare i propri arti e organi qualora questi verrebbero danneggiati da urti in vasca oppure staccati in caso di lotte per la supremazia del territorio o in fase di riproduzione, dobbiamo però aggiungere che questa particolarità stressa parecchio l’animale perché vede un dispendio eccessivo di energia e può succedere che la parte rigenerata non sempre sia perfetta infatti può rigenerarsi incurvata o anche doppia quindi si esorta ad evitare situazione in cui potrebbe essere soggetto a morsi o amputazioni.

Quando l’ Axolotl ambystoma mexicanum galleggia immobile sulla superficie dell’acqua non sta male ma si sta semplicemente rilassando, lasciarsi andare sulla superfice è la posizione che più preferiscono.

Se invece non riescono ad andare a fondo e galleggiano con il posteriore in alto stanno soffrendo di meteorismo.

Non toccare mai con le mani il nostro Axolotl ambystoma mexicanum o se bisogna necessariamente farlo usare un guanto di lattice e toccarlo con delicatezza in quanto potremo danneggiare il loro sistema scheletrico e in più la loro pelle risulta permeabile a molte sostanze chimiche.

 

LA RIPRODUZIONE

La riproduzione in cattività è possibile ma bisogna osservare alcuni aspetti fondamentali che elencherò di seguito,

innanzitutto gli Axolotl ambystoma mexicanum raggiungono l’età riproduttiva intorno ai 20 mesi, ma già a circa 6 mesi di età sono in grado di riprodursi.

La femmina depone dalle 100 alle 1200 uova e questo ne scaturisce un forte stress che potrebbe debilitare parecchio la femmina infatti è buona norma curare in modo particolare l’alimentazione, per esempio fornire qualche camola del miele in pasto che sono molto energetiche, lo stesso risultato si ottengono con lombrichi o fegatini di pollo.

Un periodo riproduttivo stabilito e preciso non esiste tanto è vero che la riproduzione è stimolata da una variazione di temperatura perché si emula un cambio di stagione, la riproduzione avverrà sempre nel caso che la femmina sarà gravida e accetti il corteggiamento del maschio.

 

Axolotl ambystoma mexicanum
in foto: il momento della deposizione
Axolotl ambystoma mexicanum
In foto: il momento della schiusa

                                                                                  

La vasca deve essere allestita con pietre lisce e tante piante, il corteggiamento è molto particolare infatti il maschio nuota vorticosamente intorno alla femmina alzando la coda e avvicinandosi molto alla femmina la fecondazione avviene internamente, una volta accoppiati possono passare anche un paio di giorni per iniziare la fase della deposizione.

La schiusa si ha dopo circa 3 settimane,ma è dettato dalla temperatura l’importante è mantenere le uova a temperatura ambiente ,nessun flusso e nessun filtro ,molto importante dopo la fine della deposizione di cercare di spostare le uova in altra vasca oppure se si è fortunati nel vedere la femmina mentre depone spostare direttamente lei in un altra vasca in modo che possa deporre in piena tranquillità per poi riportarla nella sua vasca originale,in questo modo si eviterà di avere gelatina (quella che producono per fare da collante alle uova) sparsa in tutta la vasca dove vivono normalmente. naturalmente nella la vasca della deposizione dovrà essere dotata di legni, piante o altro per potersi aggrappare e utilizzare da supporto per le uova .

I piccoli una volta assorbito il sacco vitellino vanno alimentati con artemie o daphine e appena inizieranno a formarsi stare attenti perche’ potrebbero manifestarsi azioni di cannibalismo ,per evitare questo mantenere circa 100 baby in vasche 60×40 e curare l’alimentazione in modo che abbiano le stesse dimensioni ma comunque qualche episodio ci sarà sempre.

Per una buona crescita e salute dei piccoli occorre effettuare almeno 2 cambi totali con acqua declorata ,senza utilizzare prodotti che contengono aloe vera per eliminare il cloro,evitando anche sbalzi termici o chimici

Axolotl ambystoma mexicanum Axolotl ambystoma mexicanum

 

IN CONCLUSIONE

In natura a causa della mano dell’uomo si è avuto un forte calo della presenza degli Axolotl tanto da avviare degli studi per definirli a pericolo estinsione anche se oggi si hanno grandi successi di riproduzione in acquario e assume sempre più un interesse non solo verso chi li vuole studiare e riprodurre ma anche attraverso quei neofiti che si innamorano del loro musino buffo.

IMPORTANTE  ogni Axolotl deve essere accompagnato dal CITES in allegato B che deve essere fornito da chi cede l’animale sia esso un professionista o un privato, o che avvenga a titolo di regalo oppure vendita. Per chiunque riproduca questo bellissimo esemplare dovrà denunciare alla forestale della propria zona le avvenute nascite entro e non oltre 10 giorni e la stessa forestale provvederà a fornire il numero di protocollo CITES . Appena i piccoli verranno ceduti il privato dovrà effettuare delle dichiarazioni di cessione dell’animale attraverso dei moduli prestampati disponibili in rete dove vanno inseriti i dati del cedente e ricevente con il numero di protocollo CITES che ha rilasciato la forestale all’atto delle nascite.

Chiunque venga trovato in possesso dell’animale sprovvisto di CITES sarà soggetto ad una multa.

 

Axolotl ambystoma mexicanum

PS:E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili o del proprietario si ringrazia Davide Farruggia per averci concesso l’utilizzo delle foto.

©www.acquariofili.com

 

Flowerhorn

Flowerhorn

Flowerhorn

Nome scientifico: Amphilophus citrinellus X Vieja malanura
Nome comune: Ciclide Flowerhorn (Corno fiorito)
Famiglia: Cichlidae
Provenienza: Malesia – Sud Est Asiatico
Dimensioni: 25-30 cm
Temperatura: 26°-29°C
PH: 7-8

 

Descrizione:

Il Flowerhorn appartiene alla famiglia Cichlidae. È composto da un corpo pressoché a forma ovoidale ed è caratterizzato da una grossa importante protuberanza sulla nuca, proprio per questo particolare prende il suo nome che in italiano vuol dire “Corno fiorito”. Due grandi labbra compongono la bocca dentro la quale sono presenti delle ossa che fungono da mandibola e servono appunto ad effettuare la masticazione. Rispetto alla grandezza della testa, presenta due piccoli occhi la cui iride è di colore rosso, delle narici che hanno la funzionalità olfattiva. Raggiunge grandi dimensioni, infatti a parte alcuni casi che hanno raggiunto anche 40cm, questo pesce raggiunge tranquillamente i 30cm di lunghezza. È un pesce longevo le cui aspettative di vita si aggirano tra i 5-10 anni. La colorazione della livrea varia tra il rosso, il blu, il verde, il giallo ed il rosa.

 

Habitat:

In realtà non esiste un vero habitat in quanto questo pesce è un ibrido, selezionato da incroci tra ciclidi, il primo in origine fu Amphilophus. Questo pesce proviene dal Sud Est Asiatico, precisamente dalla Malesia, ed è proprio dalla frenesia di questi allevatori, di selezionare nuove specie di pesci, che nasce questo ibrido, infatti in natura non esiste.

 

Alimentazione:

Il Flowerhorn è un pesce di buon appetito, infatti va alimentato anche fino a tre volte al giorno con porzioni abbondanti. Non si nutre di classici mangimi per ciclidi ma la sua alimentazione è basata su cibi proteici, quali cibo vivo o surgelato o pellet specifici per Flowerhorn.

Il Flowerhorn il ciclide ibrido

 

Dimorfismo sessuale:

Riguardo il dimorfismo sessuale non vi è una grossissima differenza tra il maschio e la femmina. Tra le poche differenze vi è la grandezza fisica negli esemplari adulti, che nel maschio è leggermente più pronunciata rispetto alla femmina, la pinna anale e dorsale del maschio sono più allungate e più appuntite di quelle della femmina e la protuberanza sulla testa del maschio è più protesa mentre quella della femmina è più contenuta. Una tecnica che invece viene adottata da allevatori esperti per riconoscere il maschio dalla femmina, probabilmente quando ancora il pesce non è completamente sviluppato a livello di corporatura, è quella di riporre il pesce sulla mano e di comprimere leggermente il ventre. Da questa compressione, potrebbe fuoriuscire del liquido che indicherebbe che il pesce in questione è un maschio, contrariamente indicherebbe che è femmina.

 

Riproduzione:

Il ciclide Flowerhorn è un pesce che, nonostante sia ibrido, si riproduce, a differenza di alcuni altri pesci ibridi.
La riproduzione è soggetta purtroppo a degli ostacoli esclusivamente causati dal carattere molto territoriale che ha questo pesce. In un certo senso bisogna comportarsi come la riproduzione dei betta (per chi fosse incuriosito questo link porta alla riproduzione menzionata Betta riproduzione, alimentazione e accrescimento avannotti). Intanto bisogna usare una vasca dedicata alla riproduzione, e inizialmente, tra i due soggetti da accoppiare, sarebbe opportuno porre una lastra trasparente in modo da farli vedere ed osservare il comportamento che se risulta pacifico, permette ai due di procedere con l’ accoppiamento. Naturalmente è indispensabile fornire alcuni nascondigli alla femmina che se minacciata li userà per proteggersi dall’attacco del maschio.
Dopo un’eventuale riuscita di deposizione e conseguente schiusa di uova, i genitori vanno rimossi dalla vasca di riproduzione.

Il Flowerhorn il ciclide ibrido

 

Comportamento, allevamento in acquario e convivenze:

Come già citato precedentemente, il Flowerhorn è aggressivo e va tenuto da solo in quanto non tollera la presenza di altri pesci.
È un pesce che, per essere allevato, necessita di una vasca non indifferente, parliamo di circa 250/300 litri netti con abbondanti cambi settimanali. I valori del Ph possono variare tra 7 e 8 mentre il range della temperatura è tra i 26° e i 29°. Si consiglia un sistema di illuminazione moderata.

Anche se può essere definito un pesce di facile allevamento poiché robusto, è consigliabile farlo allevare da acquariofili che hanno già una certa esperienza sulle spalle, anche perché la manutenzione della vasca può risultare difficile a causa della sua aggressività che, a volte, lo spinge a non tollerare neanche le mani dell’acquariofilo in vasca.

La vasca da allestire per il Flowerhorn, preferibilmente, deve essere spoglia da arredi, piante e fondo. In questo modo, oltre ad evitare che crei scompigli, gli si da maggiore spazio di nuoto e maggiore quantità d’acqua data la corporatura importante, inoltre essendo un pesce che sporca molto, la lastra senza il fondo faciliterebbe maggiormente una pulizia più accurata. Se però, proprio non si vuole rinunciare ad un allestimento, è consigliabile inserire soltanto un substrato a piacimento, ghiaia o sabbia, e delle pietre ben saldate fra di loro in modo che simulino dei nascondigli dove il pesce possa intrufolarsi e stare tranquillo.

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 30%

Si ringraziano Domenico Gioffrè, Pasquale Avitabile e Leonardo Menalli per la
gentile concessione sull’utilizzo delle proprie immagini presenti in questa scheda.

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini
senza l’autorizzazione dell’autore e dello staff di acquariofili.

©www.acquariofili.com

Brachydanio tinwini

Brachydanio tinwini

Nome scientifico: Brachydanio tinwini

Nome comune: Gold Ring Danio

Famiglia: Ciprinidi

Luogo di provenienza: Asia (Myanmar)

Valori ottimali di allevamento: Ph 6,5/7 , durezza tra 5 e 10 dgh , temp da 16 a 26°C

Dimensioni: 2,5-3 cm di lunghezza

 

Allevamento e caratteristiche: Questo piccolo ciprinide è molto particolare , ha un corpo affusolato che gli rende un nuoto agevole e veloce ,presenta delle striature puntinate orizzontalmente al suo asse su di un fondo bianco tendente al giallo.
Tra le varietà dei danio è quello più piccolo infatti difficilmente supera i 3cm , è arrivato sul mercato solo di recente ma sta trovando una grande approvazione tra gli appassionati.
Da allevare in gruppo di almeno 10 esemplari in modo da sviluppare gli istinti di gruppo e osservare tutte le sue caratteristiche.
Molto pacifico e necessita di una vasca di almeno 60 litri .
Meglio se allestiamo con molte piante e forte corrente appunto perchè proviene da ruscelli con correnti elevate dove ha sviluppato doti importanti per il nuoto.
Il Brachydanio tinwini è una specie molto tranquilla e per questo puo’ essere allevato in vasche di comunità.
Può quindi essere allevato senza problemi con poecilidi , tetra e ciprinidi

Riproduzione: In periodo riproduttivo il dimorfismo sessuale è molto evidente infatti le femmine risultano meno colorate dei maschi e con una conformazione del corpo più tondeggiante.
Il maschio risulta più snello e colorato.
Si riproducono spargendo le uova e il seme in vasca senza averne nessuna cura parentale.
Se si vuole rispodurre si consiglia una vasca a parte o allestire il fondo con ciotoli in modo che le uova si mimetizzino nelle intercapedini dei ciotoli.
La fitta vegetazione favorirà in seguito alla schiusa,in genere dopo 26/36 ore,la protezione dai piccoli da predatori.

Alimentazione:  Accetta qualsiasi cibo secco

Note: Sono degli abili saltatori quindi allevarli rigorosamente in vasche chiuse

Per approfondimenti sul biotopo di appartenenza clicca qui 

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 20%
Riproduzione in acquario 50%

Meduse in acquario

Meduse in acquario , è possibile ? Questa è una domanda che spesso ci facciamo quando è capitato di trovarci di fronte ad una vasca di meduse

Meduse in acquarioQuante volte queste meravigliose creature ti hanno ipnotizzato con i loro maestosi movimenti?
A me è capitato di pietrificarmi guardando la danza del loro nuoto e mi sono chiesto se era possibile gestire questi animali in un acquario domestico
La risposta è: SI!

In America e in gran parte dell’Europa gli acquari di meduse nei salotti sono abbastanza diffusi, in Italia purtroppo questi non hanno preso mai abbastanza piede.

Ci tengo a precisare che tutto ciò di cui parlerò è frutto della mia esperienza e di ciò che
ho imparato leggendo testi, articoli e siti internet di negozi che trattano la vendita di queste creature.

 

L’acquario

Questi animali non possono vivere in un normale acquario perché rischierebbero di essere
risucchiati dal filtro oppure di incastrarsi negli angoli della vasca.

È necessario quindi avere a disposizione una vasca di tipo kreisel, pseudokreisel o cilindrica.

Meduse in acquario

Meduse in acquario
Foto Web

Meduse in acquario
Foto Web

All’interno della vasca deve sempre essere presente un flusso con una velocità tale da permettere di trasportare le meduse e di sollevarle dal fondo, in quanto questi animali non hanno una grossa mobilità e tendono a lasciarsi trasportare dalla corrente.

Inoltre all’interno dell’acquario deve essere assente qualunque tipo di ostacolo e decorazione,per evitare che gli animali possano sbattere, incastrarsi e rovinare i loro tessuti e quindi ferirsi.

 

Gestione dell’acquario

La qualità dell’acqua deve essere la priorità per permettere alle meduse di sopravvivere e di vivere in modo sano.

Consideriamo che una medusa sana pulsa ogni 3-6 secondi, comunque non occorre allarmarsi se qualche volta pulsano con meno frequenza,può darsi che siano stanche. Ci sono studi che affermano che anche questi animali “dormono” a modo loro.

Qualora invece le meduse all’interno della vasca non pulsino, o lo fanno molto poco,tendano a rimpicciolirsi e presentino segni sul tessuto , allora occorre verificare i parametri dell’acqua.

Meduse in acquarioPer prima cosa, quando allestiamo un acquario occorre renderlo biologicamente vivo prima di inserire le meduse, perciò bisogna effettuare un corretto ciclo dell’azoto e quindi maturazione.

Dopo aver inserito il filtro biologico (cannolicchi), il filtro meccanico (spugna) e l’acqua marina, devono essere introdotti i batteri azotofissatori, che permettono lo smaltimento dei residui organici che le meduse non assumono.

Le meduse di per sé non inquinano l’acqua dopo la digestione, ma l’acqua viene inquinata con i residui del cibo che non vengono mangiati e si depositano sul fondo della vasca.

Durante il ciclo dell’azoto occorre dare da mangiare ai batteri inserendo in vasca piccole quantità di cibo, che decomponendosi, produrranno azoto assimilato quindi dai batteri.

Solo al termine di un corretto ciclo dell’azoto possiamo finalmente inserire in acquario le meduse.

I parametri da controllare per verificare la buona qualità dell’acqua sono riportati nella seguente tabella.

Ph 8,0 – 8,3
Salinità 30 – 34 ppt (1,022 – 1,026 )
Ammoniaca (NH3) 0 ppm
Nitriti (NO2) 0 ppm
Nitrati (NO3) 0 – 20 ppm
Temperatura acqua 15 – 32°C (per aurelia aurita mantenere 18 – 24°C)

 

Una volta avviato l’acquario, occorre effettuare con frequenza le giuste manutenzioni e gestioni come indicato di seguito

Alimentazione 1/2 volte al giorno
Cambio acqua 25% ogni 10 – 15 giorni ma in caso di necessità anche prima
Pulizia filtro 1 volta al mese
Sifonatura del fondo Tutti i giorni
Pulizia del vetro e delle pareti della vasca Al bisogno

 

l cambio acqua deve essere effettuato con attenzione, occorre assicurarsi di non aspirare le meduse e di non inserire l’acqua pulita a cascata direttamente in vasca per evitare la formazione di bolle.

Personalmente utilizzo la pompa manuale che uso per aspirare anche per inserire l’acqua pulita in acquario.

Ad ogni cambio acqua bisogna inserire la giusta quantità di biocondizionatore .

La maggior parte degli acquari in commercio hanno un’illuminazione a led che permette di creare un effetto scenico mentre le meduse nuotano. Per alcune specie (come Aurelia aurita) l’illuminazione non è importante, mentre per specie (come Upside-down) è assolutamente necessaria.

Molto importante è il controllo della temperatura, che non deve subire grossi sbalzi, perciò è consigliato l’utilizzo di un refrigeratore che mantenga la temperatura stabile.

 

Acquisto e acclimatazione delle meduse

Personalmente ho acquistato le meduse all’estero, purtroppo non ho trovato, e non credo esistano ad oggi, rivenditori in Italia.

Ovviamente prima di farsi spedire questi meravigliosi animali occorre essere certi che l’acquario sia pronto per accoglierli.

Appena le meduse arrivano a casa è possibile cominciare il processo di acclimatazione. Questa può venire in diversi modi, personalmente per evitare di danneggiare gli animali io preferisco fare nel modo seguente:
– Inserisco in acquario il sacchetto chiuso contenente gli animali, lo lascio a mollo per circa mezz’ora, in modo tale che la temperatura dell’acqua nel sacchetto si avvicini a quella dell’acquario.
– Successivamente inserisco nel sacchetto circa una tazzina di acqua dell’acquario. In questo momento occorre prestare attenzione per evitare che si creino bolle d’aria molto pericolose per il tessuto delle meduse, se anche una piccola bolla d’aria dovesse finire sotto la campana rischierebbe di bucarla.
– Questo procedimento bisogna farlo ogni 5/10 minuti per una decina di volte.

Attenzione è molto importante acclimatare le meduse perché, seppure siano animali abbastanza resistenti, sono invece delicati a grossi sbalzi di temperatura e salinità. Un’acclimatazione errata può compromettere la sopravvivenza oppure può causare un appallottamento (assume la forma di un tacos) della medusa, situazione non sempre reversibile.

Una volta acclimatate, le meduse possono essere rilasciate in vasca. È possibile che nelle prime 24 ore possano risultare stanche o pigre, per questo motivo bisogna alimentarle a partire dal giorno successivo.

 

Alimentazione

Le meduse mangiano una volta al giorno (se si ha tempo si può dividere la razione in due momenti diversi della giornata).

Il quantitativo corretto è pari a quello che riescono a mangiare in circa 5 minuti, se dopo questo tempo c’è ancora del mangime in acqua allora occorre diminuire la dose.

È fondamentale sifonare tutto il cibo non consumato che si deposita sul fondo della vasca per evitare che l’acqua si inquini.

Il cibo per quanto riguarda Aurelia aurita è composto principalmente da naupli di artemia, preferibilmente vivi, evitando mangimi secchi o in salamoia che spesso sono troppo acidi e a lungo andare provocano danni all’animale.

I naupli di artemia si possono facilmente allevare in casa, grazie a schiuditoi che si trovano in commercio oppure artigianali,possono essere somministrati con una pipetta in acquario ed occorre lasciare che le meduse si possano cibare utilizzando il loro istinto di caccia.

Alcune specie si cibano anche di copepodi ed altre di krill.

Alcuni siti che trattano meduse vendono anche mangimi secchi creati appositamente per questi animali, ma personalmente non li preferisco.

È importante arricchire cibo vivo con integratori contenenti vitamine,HUFA e Omega 3.

Una scorretta alimentazione contribuisce ad avere meduse meno attive che tendono a chiudere il loro ombrello.

I Cibi acidi possono provocare dei buchi nel cappello in prossimità dello stomaco.
Ad ogni modo in caso di necessità questi animali possono anche non mangiare per qualche giorno.

Le meduse più mangiano e più crescono, se stanno crescendo troppo si può ridurre la razione.

Meduse in acquario

 

 

In qualunque caso tendono ad adattare la loro dimensione in base alla grandezza dell’acquario.

È affascinante vedere questi animali catturare le prede e vedere lo stomaco che si colora di arancio/marrone.

 

 

 

 

 

Quale specie si possono allevare?

La specie più facilmente allevabile in cattività è Aurelia aurita, chiamata anche Moon Jellyfish o medusa quadrifoglio, per la forma delle sue gonadi facilmente visibili.

Ma le specie allevabili in acquario sono diverse. La scelta della specie da allevare nel proprio acquario dipende soprattutto
dalla grandezza della vasca e dalla forma (e ovviamente da budget disponibile).

È sempre consigliabile non inserire specie diverse in uno stesso acquario.

 

Quanto vivono le meduse?

Lo stadio di medusa è lo stadio finale del ciclo vitale di queste creature.

Aurelia aurita vive circa 1/2 anni, ma può arrivare anche fino a 4 anni.
In media le altre specie vivono da 1 a 2 anni.

 

Si possono riprodurre in acquario?

La riproduzione delle meduse in acquario domestico è molto difficile che avvenga e se dovesse avvenire è difficile che lo stadio di polipo sopravviva perché verrebbe facilmente aspirato durante la pulizia della vasca.

Meduse in acquario
Foto dal Web

 

Le meduse sono pericolose per l’uomo?

La maggior parte delle meduse (come Aurelia aurita) sono assolutamente innocue per l’uomo, alcune specie come Chrysaora possono essere urticanti, in quel caso occorre utilizzare dei guanti protettivi quando si procede alla manutenzione dell’acquario.

Meduse in acquario
Foto web

 

 

Parliamo di prezzi

Gli acquari partono da circa 300 euro e arrivano fino a qualche migliaia di euro per vasche di dimensioni importanti.
Le meduse più economiche sono Aurelia aurita (in media 25 eurol’una). Specie più ricercate come Chrysaora costano dai 70 ai 130euro l’una.

Al momento io ho un acquario di circa 18 litri (esattamente quello di tipo kreisel in foto) e allevo 4 Aurelia aurita.
Ad acquario avviato spendo circa 15/20 euro al mese.

Cosa avere a disposizione:
• Test per la qualità dell’acqua
• Acqua osmotica
• Acqua marina
• Cibo (uova di Artemia)
• Schiuditoio per artemie
• Biocondizionatore

 

Conclusione

In conclusione voglio aggiungere che spero di aver illustrato tutto nel modo più esaustivo mettendo nero su bianco la mia esperienza maturata negli anni in modo da chiarire le idee a chi vuole avvicinarsi a questo mondo non molto conosciuto in Italia.

Si ricorda inoltre che questi animali non sono semplici da gestire ma con costanza e giusta attenzione si riescono ad allevare abbastanza bene , non sono giocattoli quindi evitare di porli agli occhi dei bimbi come tali visto il loro nuoto molto elegante , calmo e mai aggressivo si può far in modo che anche loro si avvicino a questo mondo rispettandoli nel migliore dei modi.

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dell’autore e dello staff di acquariofili.

Guida impaginata da Marco Ferrara

©www.acquariofili.com

Rotala Sahyadrica

Rotala Sahyadrica

Rotala Sahyadrica

Nome scientifico: Rotala Sahyadrica

Famiglia: Lythraceae

Luogo di provenienza: Asia

Dimensioni: 30-40cm

Acqua: durezza da media ad alta

Temperatura: 18-28 ° C

Ph: 5.5-7

Difficoltà: Media

Luce: da media ad altissima

Posizione: posteriore o centrale

Crescita: Veloce

Riproduzione: Per talea

Potatura: Tagliare tra gli internodi e ripiantare la parte tagliata

Caratteristiche: La Rotala Sahyadrica e una pianta di recente scoperta infatti è stata identificata nel 2013 proprio nella regione di Sahyadri (india) da cui prende il nome e ancora oggi è poco coltivata nei nostri acquari anche perchè non se ne ha molta esperienza sulla sua coltivazione e esigenze.

Rotala Sahyadrica

E’ una pianta meravigliosa che alterna un verde chiaro e scuro dando un bellissimo effetto al cespuglio che forma , sotto luce intensa lo stelo si colora di rosso esaltando ancora di più il contrasto con il verde.

La lamina fogliare si protrae verso l’alto , strette tra loro, con la punta arrotondata.

Rotala Sahyadrica

La pianta cresce molto robusta in presenza di ottimi nutrienti sopratutto radicali , co2 da mantenere intorno a 30mg e luce intensa.

E’ una pianta che può essere utilizzata per creare un contrasto di colori con altre piante quindi il suo utilizzo è consigliato laddove si vuole concentrare la visuale e farla da protagonista , oggi è poco utilizzata dagli acquascapers ma sicuramente troverà con il passare degli anni largo impiego.