Riparo con noce di cocco

 

[dropcap]I[/dropcap]n questa guida verrà descritta, con qualche foto di alcuni passaggi, la tecnica studiata e messa in pratica dalla nostra amica Sonia Camilletti, per ottenere una tana o riparo con noce di cocco per pesci.

Sperando sia utile, si augura una buona lettura!

Per prima cosa munitevi di :

  • seghetto con denti fini (per intenderci quello che si usa per tagliare il ferro),
  • un martello con una estremità più stretta come quello in foto,
  • un cacciavite abbastanza grande con punta a “taglio” ed una spazzola di ferro

Riparo con noce di cocco

La realizzazione di un riparo con noce di cocco è un lavoro che va eseguito senza fretta e con molta pazienza poiché in questo modo riuscirete ad ottenere un risultato perfetto.

Posizionate la noce su un punto rigido ed iniziate a picchiare con la parte stretta del martello lungo una linea (volendo potete prima tracciarla con una matita) come se voleste spaccarla a metà nel mezzo.

[pullquote-right]Lungo tutta la circonferenza picchiate con colpi non troppo forti, ma decisi, questo passaggio serve per preparare ed indebolire la parte del cocco che volete che si rompa a cerchio perfetto.[/pullquote-right]

 

Poi prendete il seghetto e fate una linea di incisione lungo tutta la circonferenza sullo stesso punto in cui avete precedentemente battuto con il martello (bastano appena 2 millimetri di profondità, giusto che si veda un solco di riferimento).

Riparo con noce di cocco

Una volta terminata l’incisione, prendete il cacciavite a taglio, inseritelo in un punto a caso di questa incisione e date un colpo secco e deciso sopra con il martello. La noce di cocco si spaccherà seguendo la linea da voi precedentemente incisa con il seghetto e a quel punto non vi rimarrà che ripulire accuratamente le due parti dalla polpa staccandola pian piano con la punta di un coltello.

Riparo con noce di cocco

Spazzolate la parte esterna del cocco fino ad ottenere il legno ripulito e fatelo bollire per circa mezz’ora come si fa con qualsiasi legno prima di inserirlo in acquario.

Riparo con noce di cocco

 

 

La “porta” di ingresso la si può creare utilizzando un Dremel con le apposite punte-fresa.

 

 

 

Disegnate l’apertura a mano e iniziate a lavorarla con la punta specifica fino a staccare la parte superflua, e levigate i bordi con la punta carteggiatrice. Inoltre potrete creare sulla parte superiore o sul retro un altro piccolo foro per permettere il ricircolo dell’acqua all’interno della tana senza farla stagnare dentro.

A questo punto potete decidere se ricoprirlo incollando piccoli pezzetti di muschio che pian piano ricopriranno l’intera superficie, oppure piante epifite o semplicemente lasciarlo naturale.

Questo riparo o tana come la si vuole chiamare sicuramente sarà molto gradita dai nostri pinnuti non solo per ripararsi causa timidezza ma anche per nascondersi lontano da predatori ,inoltre son sicuro che la maggior parte utilizzerà questo rifugio per le loro riproduzioni visto che le uova saranno riparate dalla corrente ,dai predatori e facilmente controllabili .Mi riferisco ai locaridi e piccoli ciclidi.

Riparo con noce di cocco

I vostri pesci gradiranno sicuramente la loro nuova tana!.

 

Si ringrazia Sonia Camilletti per la cortese collaborazione nella stesura della descrizione e per aver concesso l’utilizzo delle foto

 

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Author: Ettore Gerace

Mi chiamo Ettore Gerace, fin da bambino ho sempre desiderato avere un acquario tutto per me, ma forse per il mio carattere un po’ chiuso e riservato, non ho mai osato chiederlo ai miei genitori. Vedevo sempre in giro per le feste dei paesini i classici carassi nelle bocce e nelle vaschette, e cresceva sempre di più questo mio desiderio che non si realizzava mai anche per il fatto che nessuno nella mia famiglia aveva esperienza del genere per incoraggiarmi e spingermi in questo mondo e le fonti per studiare l’acquariofilia erano davvero molto scarse. Ormai da adulto, a maggio del 2015 si presenta un’occasione, delle lastre di vetro nuovissime da buttare… le ho chieste e mi sono state regalate. In quel momento scatta tutto un progetto nella mia mente che immediatamente si realizza con la costruzione della mia prima vasca. Nasce il mio 100 litri (lordi) che verrà successivamente avviato i primi di giugno dello stesso anno, con il classico fritto misto tra carassi, rasbore e caracidi vari accompagnati da un immancabile verde di piante finte, conchiglie finte, arredi vari di resina e fondo in quarzo bianco… In un secondo momento, grazie ad un mio amico, nonché collega di lavoro e compagno di studi in materia di acquariofilia, conosco il gruppo di Acquariofili.com che stravolge positivamente il mio interesse per questo mondo. Dopo aver studiato e preso informazioni utili da persone competenti ed esperti in vari campi, riavvio la mia vasca e, arredata ora da tante piante vere e con tanto di fondo fertile decido di iniziare la mia nuova esperienza allevando dei poecilidi, Guppy ed Endler. Da un po’ di tempo a questa parte mi sono appassionato dei Betta Splendens e per il momento sto allevando, in vasca a parte, un classico esemplare maschio da commercio che mi sta dando belle soddisfazioni. Essendo incuriosito anche da alcuni caracidi e dalla coltivazione di alcune piante acquatiche, non nascondo che ho già altri progetti in mente, che a tempo debito realizzerò… Anche se l’esperienza è ancora poca, ho imparato che in questo hobby, con pazienza, tenacia e determinazione si hanno molte soddisfazioni, “l’importante è non sedare mai la fame di sapere e di scoprire nuove cose”! (cit. Marco Ferrara).