Author: Giuseppe Alicino

Sono entrato in questo mondo sommerso per la prima volta nel 2010 fino ad appassionarmi in modo morboso tanto è vero che per condurre al meglio un acquario dolce mi sono dedicato alla lettura della chimica dell'acqua perché gira tutto intorno ad essa. Ho intrapreso la coltivazione delle piante effettuando tantissime prove su illuminazione differenti e fertilizzazione tra pmdd e commerciali diventando sviluppando cosi' il mio pollice verde e condivido questa passione tra amici. riguardo ai pesci , ho allevato e riprodotto : guppy, corydoras, tanycthus, caridine e nell'ultimo periodo mi sto dedicando alle microrasbora galaxy e questa ultima specie mi affascina moltissimo.

Biocondizionatore

BIOCONDIZIONATORE I PRO E I CONTRO

Biocondizionatore, questo sconosciuto o meglio un prodotto di cui se ne fa largo utilizzo e il più delle volte senza che se ne conoscano gli effettivi,vantaggi , svantaggi o il motivo del suo utilizzo.

Con questa breve guida cercherò di spiegare l’utilizzo del biocondizionatore e i suoi pro e contro.Quando ci si avvicina all’ hobby dell’acquariofilia il più delle volte ci si reca in un negozio di acquariologia dove il professionista del settore ci  propone dei prodotti indispensabili per l’avvio del nostro acquario e in seguito per il suo mantenimento, tra questi prodotti troviamo sicuramente il biocondizionatore di varie marche ma che fondamentalmente hanno tutti lo stesso principio cioè quello di favorire l’evaporare del cloro e far precipitare i metalli pesanti presenti nelle nostre acque di rubinetto.

[pullquote-left]Leggendo le etichette del biocondizionatore sembra di avere a che fare con pozioni magiche ma vi assicuro che cosi’ non è [/pullquote-left]pero’ è anche vero che grazie alla presenza di sostanze colloidali specifiche proteggono la mucosa dei pesci e le branchie tanto è vero che molti negozianti ne inseriscono una quantità nel sacchetto dei pesci per ridurre lo stress da trasporto

 

A questo punto sono necessarie alcune precisazioni:

Il cloro aggiunto dagli acquedotti per la sterilizzazione delle acque in quanto volatile basta poco per eliminarlo infatti occorre scaldare l’acqua e attendere che si raffreddi o mantenerla in circolazione con l’utilizzo di un areatore per poi farla decantare almeno 12 ore.

Per quanto riguarda i metalli pesanti bisogna precisare che fino a poco tempo fa venivano classificati sulla base della loro densità o del peso atomico maggiore di quello del ferro anch’esso considerato metallo pesante. La classificazione attuale viene fatta in base alla loro tossicità dovuta alla capacità di questi elementi di interagire a livello del citoplasma dove tendono ad accumularsi legandosi ai gruppi solfidrici degli enzimi bloccando di conseguenza la loro capacità di catalizzare una determinata reazione biochimica.Poichè le acque della rete idrica contengono una parte di questi metalli pesanti viene spontanea la domanda se l’acqua che noi beviamo è potabile.La potabilità garantita dalla assenza di alcuni di essi (cromo esavalente per fare un esempio)  o dalla presenza di questi elementi in quantità tali da non arrecare danno visto che l’organismo ha la capacità di eliminarlo attraverso la salivazione e la sudorazione. Il discorso cambia in un acquario che è un ambiente chiuso e dove l’uso prolungato dell’acqua di rete può provocare un accumulo di queste sostanza da renderle tossiche per i pesci ed altri animali. State tranquilli perchè le sostanze organiche disciolte derivanti dalla decomposizione di feci, foglie morte e cibo residuale si legano con effetto chelante rendendo i metalli pesanti innocui ma attenzione questo non significa che si devono tenere gli acquari sporchi. Inoltre bisogna aggiungere che anche le piante contribuiscono a pulire l’acqua dalla loro presenza in quanto vengono assorbiti dalle stesse, soprattutto da quelle a crescita rapida. Quindi una vasca piantumata protegge i nostri pinnuti. [pullquote-right]Si tende a precisare inoltre che non è assolutamente un prodotto da utilizzare in ambito curativo o in presenza di patologie più o meno gravi,in poche parole non è un medicinale [/pullquote-right]

Per quanto detto sopra l’utilizzo del Biocondizionatore non è essenziale inoltre un utilizzo scorretto,prolungato o non idoneo del biocondizionatore ha i suoi effetti negativi anche se non immediati…..infatti se desideriamo coltivare nel nostro  acquario delle piante dovremo cercare di mantenere (come anche per la fauna) determinati valori chimici e quindi l’utilizzo dell’acqua di rubinetto è sconsigliata per evitare ,in base al suo contenuto gli squilibri tra “macro, micro, calcio e magnesio” inoltre l’utilizzo del biocondizionatore comporta la precipitazione dei chelanti introdotti con la fertilizzazione liquida sopratutto nei micro elementi.

Quindi si consiglia di utilizzare acqua osmosi con l’aggiunta di sali e quindi costruire l’acqua adattandola alle nostre esigenze evitando in questo modo la presenza di sostanze nocive o contaminanti,qualora si debba utilizzare per forza di cose l’acqua di rubinetto si consiglia di muoverla con una pompa o un aeratore per qualche ora e poi lasciarla decantare in un catino per 12/24 ore scartando gli ultimi 2 cm di fondo..

Spero con questo breve articolo di essere stato chiaro ed esaustivo cercando di spiegare in semplici parole questo prodotto che molti considerano miracoloso,per ulteriori chiarimenti sono a vostra completa disposizione.

per ulteriori approfondimenti consultare i seguenti articoli:

Guida impaginata da Marco Ferrara

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Pigne di ontano

Pigne di ontano , si tratta del prodotto di un albero chiamato Ontano della famiglia delle Betulaceae originari di zona paludose e fangose. Le pigne prodotte sono molto ricche di sostanze umiche e tannini di estrema importanza in acquario.

fonte immagine : http://eshop.zr-giardinaggio.it

 

Vediamone i diversi impieghi e utilizzi

 

Uso in medicina:
Le piante di ontano fanno parte dell’arsenale farmaceutica e dell’erboristeria dato le sue proprietà benefiche infatti è classificato come un antinfiammatorio, ripristina la flora intestinale e cura le vene varicose.

 

Uso in acquariologia:
Le pigne di ontano vengono usate per acidificare l’acqua dei nostri acquari rendendo l’acqua di un colore ambrato per il benessere di pesci e invertebrati, gli acidi umici rilasciati(a base di zolfo , fosforo e azoto) favoriscono la crescita delle piante mentre i tannini non sono altro che un antibatterico e antifungino naturale. Grazie a questa ultima proprietà svolgono un ruolo importante durante la riproduzione in quanto evita la nascita di muffa sulle uova e favorisce la crescita degli avannotti che si andranno a cibare degli infusori che si generano attorno alla pignetta .

 

  fonte immagine : http://eshop.zr-giardinaggio.it

 

Raccolta:
La raccolta delle pigne va da ottobre fino a dicembre, le pigne hanno una forma ovale di colore nero è sono costituiti dello stelo dove sullo stesso si trovano almeno 3 pigne. In italia sono presenti solo 4 specie;
– Ontano bianco
– Ontano nero
– Ontano napoletano (il piu diffuso)
– Ontano verde

 

Lavaggio e asciugatura:
Le pigne appena raccolte sono gia essiccate naturalmente e va effettuato un lavaggio con acqua priva di sali e asciugati in modo naturale in luoghi ben ventilati

 

Proprietà generali:
Contengono preziosi principi attivi: tannini vari, saponina, fitosteroli e acidi umici. Sono un ottimo biocondizionatore di acqua naturale in alternativa a quelli commerciali ed il loro utilizzo previene malattie batteriche e ha un principio di annullare composti ammoniacali e metalli pesanti presenti nelle nostre acque di rubinetto.

I benefici delle pigne di ontano sono molteplici :
– Favorisce la colorazione naturale dei pesci, molluschi ed invertebrati;
– Tiene lontano parassiti esterni comuni;
– Mantiene il valore del ph stabile;
– rende l’acqua di un colore ambrato, mettendo a loro agio gli abitanti in un habitat più naturale;
– Aggiunge diatomee, vantaggiose nelle prime fasi di vita di alcune specie di avannotti e baby caridine;
– Aiuta l’insediamento dei batteri nel filtro facilitando il processo di nitrificazione;
– È un ottimo nascondiglio e cibo per avannotti, caridine e molluschi.

 

Inserimento in acquario:
Inserire in acquario una pigna ogni 10 litri , presto andranno sul fondo e inizieranno a fare il loro lavoro. Sostituirle dopo circa 30gg

 

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Alghe nere o alghe a pennello

Alghe nere o alghe a pennello con questi termini si identificano una varietà di alghe dove alla base ci sono tantissime cose da dire e con questo mio articolo cercherò di chiarire le cause della loro comparsa e i rimedi.

Le alghe nere o chiamate più comunemente BBA sono il terrore della maggior parte degli acquariofili, si presentano in piccoli ciuffetti di colore nero, marrone scuro e a volte di colore verde intenso, si riproducono con frammentazione delle spore intaccando altre parti dell’acquario trasportati dalla corrente. Sono alghe molto resistenti e occorre uno studio accurato della proprio vasca per poterle eliminare definitivamente e questo non avviene in tempi brevi.

 

Cause

  • Scarso riciclo di acqua nella zona colpita
  • Durezza dell’acqua troppo alta
  • Eccessiva presenza di calcio
  • Eccesso di fosfati (PO4)
  • Eccesso di micro elementi
  • Illuminazione non adeguata o lampade vecchie
  • Fotoperiodo molto lungo
  • Sostituzione impianto luci
  • Utilizzo di carboni attivi di scarsa qualità

 

 

Per ricercarne le cause bisogna partire dalle cause sopra riportate quindi:

  • Controllare che ci sia abbastanza circolazione d’acqua per tutto l’acquario o se viene ostacolato da piante o arredi
  • Abbassare la durezza dell’acqua (Ph) se superiore a 8-8,5
  • Abbassare la quantità di sali disciolti in acqua riportandolo a giusto rapporto di 3:1 o 4:1 (calcio:magnesio) utilizzando acqua osmosi correggendo con gli appositi sali
  • Controllare le quantità di ferro con il test (fe) che non sia superiore a 0,25mg/lt
  • Controllare che le lampade siano di gradazione kelvin non superiore a 6500-6800
  • Sostituire le lampade se hanno più di 9-12 mesi di vita.
  • Alcuni carboni attivi di bassa qualità contengono fosfati, per evitare di incorrere in questo tipo di inconveniente prendere un chicco di carbone immergerlo in una provetta del test contenente acqua osmosi 10ml e effettuare il test dopo un giorno.

 

 

Risoluzioni:

  • Correggere quanto detto precedentemente
  • Aumentare l’erogazione della co2 portandola al limite della sopportazione da parte della fauna presente in acquario
  • Inserire per 48 ore carboni attivi di qualità per eliminare tracce di micro elementi
  • Utilizzare acqua ossigenata da 10 volumi spruzzando con l’aiuto della siringa direttamente sulle alghe a filtro spento (quantità consigliata di 20 ml su 100 litri) e effettuare un cambio del 10% tale procedura deve essere effettuata ogni 24 ore in modo da non abbattere la colonia batterica che colonizza fondo e filtro
  • Sostituire 1 neon o una lampadina per volta a settimana o ogni 10 giorni in modo da far abituare le piante alla nuova luce, se è presente solo 1 elemento illuminante ripartire con un fotoperiodo di 5 ore e aumentare di mezz’ora a settimana fino ad arrivare alle 8 ore consecutive
  • Inserire piante a crescita rapida o alleloopatiche con questo tipo di alghe

 

Attenzione:

  • Non utilizzare prodotti antialghe (contengono alte concentrazioni di rame nocivi per la fauna)
  • Non sovradosare l’acqua ossigenata
  • Dimezzare la fertilizzazione
  • Non inserire pesci, invertebrati o molluschi perché nessuno se ne nutre
  • In acquari con ciclidi africani non vanno alterati i valori chimici e non dovrà essere erogata co2
  • Utilizzare fertilizzanti di qualità e possibilmente dosaggio a elementi singoli

 

 

Un altro metodo molto proficuo e naturale è quello di inserire delle piante antagoniste che assimilano macroelementi (quali i PO4) che ne scaturiscono la proliferazione delle alghe nere ,ne riassumo di seguito un semplice elenco:

 

 

 

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Verdure e ortaggi in acquario

Verdure e ortaggi in acquario è un argomento che non viene spesso affrontato in quanto presenta moltissimi lati oscuri ,l’alimentazione per i pesci rappresenta un aspetto fondamentale in quanto nel nostro acquario non trovano tutto quello che troverebbero in natura quindi dobbiamo essere noi a fornire tutto quello di cui hanno bisogno cercando di renderla più equilibrata e completa possibile.

Le verdure per i nostri pesci opportunamente preparate rappresentano una fonte di fibre e vitamine e anche a quella categoria di pesci classificati come carnivori apportano i loro benefici.Questo è stato oggetto di studio tanto è vero che al giorno d’oggi tutti i mangimi sono arricchiti con alimenti che fanno parte delle verdure e ortaggi.

Possiamo quindi chiaramente affermare che la maggior parte delle verdure e degli ortaggi oltre ad apportare fibre hanno come principale valore nutrizionale le vitamine,  C, B1, E, A, e inoltre contengono calcio, potassio e ferro.Ad ogni modo si consiglia di non praticare una alimentazione solo a base di verdure e ortaggi ma variarla con mangime secco e anche del vivo in modo da essere piu’ equilibrata e varia possibile.

Il metodo di somministrazione è vario infatti alcuni alimenti possono essere somministrati in modo completamente crudo dopo una attento risciacquo sotto acqua corrente per eliminare residui di terra e parassiti ,questo puo’ essere effettuato perchè l’alimento si presenta morbido e i pesci sono in grado di frantumarlo per essere ingerito mentre altri tipi di alimenti devono essere sbollentati leggermente qualche minuto appunto per dare quella piccola morbidezza .

Per la somministrazione basta infilzare le verdure o le rondelle di ortaggi in un lungo stuzzicadenti e inserirlo in acquario che andra’ rimosso non appena avranno finito o sara’ trascorso un tempo tale per evitare che il cibo si decomponi inquinando la vasca.Alcuni alimenti non possono essere infilzati in uno stuzzicadenti come per esempio i piselli che vanno privati della buccia con una breve pressione delle dita e la poltiglia immessa in vasca per essere consumata.

Ovviamente le verdure possono essere congelate nel freezer per essere utilizzate al momento del bisogno ma dobbiamo sapere che ,come anche se sbollentate ,si abbassa il contenuto vitaminico e proteico.

Le verdure più utilizzate sono:

  • Insalata
  • Spinaci

Gli ortaggi più utilizzati sono

  • Carote
  • Zucchine
  • Cavolfiore
  • Broccoli
  • Piselli
  • Peperoni

Ovviamente tutti gli alimenti che contengono semi devono essere privati degli stessi perchè non essendo ingeriti rimarrebbero in vasca e decomponendosi provocherebbero l’innalzamento degli NO3.

 

In conclusione volevo porre la vostra attenzione anche su di una pianta l’aloe vera essa contiene non solo vitamine e fibre ma anche minerali che agiscono anche come un potente fungicida capace di distruggere funghi parassitari e di impedirne la comparsa. Anche sulla corrosione delle pinne ne favorisce la riscrescita  inoltre agisce anche da antistress, antibiotico naturale e favorisce la digestione dei pesci molto utile sopratutto nei casi di blocco intestinale

 

spero di essere stato molto chiaro e aver toccato i punti più interessati per poter spiegare al meglio l’importanza delle verdure e ortaggi nella salute dei nostri pesci.

 

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Alghe filamentose

Alghe filamentose

in queste due piccole paroline si racchiude un argomento veramente vasto e difficile da affrontare , chi di noi non le ha mai avute nel nostro acquario ? Cercheremo con questo piccolo articolo di capirne il motivo della loro comparsa e come combatterle.

Le alghe filamentose sono di colore verde ma con tonalità diverse infatti ce le possiamo ritrovare di un verde chiaro o verde scuro e lucido, la sua struttura varia di poco e può essere a cespugli tondi con filamenti corti oppure presentarsi come filamenti molto lunghi e sottili che ricordano i capelli,la loro riproduzione è assessuata cioè framentandosi dando luogo a nuovi individui e andando a depositare e ancorare su piante, vetri e arredi ecc.

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Filamentose dovute ad un eccesso di fertilizzazione o fertilizzazione precoce

 

Le cause che possono favorire la comparsa di queste alghe sono molteplici ma prima di andare ad elencarle ci tengo a precisare che nei primi mesi di vita dell’acquario è normale che si assista ad una loro comparsa anche se di bassa intensità in quanto ancora l’ambiente non è biologicamente equilibrato.

  • Come spiegato in precedenza la loro comparsa è favorita da :
    – Illuminazione troppo precoce(illuminare con 4-5 ore di fotoperiodo e aumentare di mezz’ora a settimana fino ad arrivare alle 8 ore consecutive)
    – Filtro non maturo o materiale biologico insufficiente
    – Presenza di composti ammoniacali
    – Assenza di nitrato
    – Ph troppo acido
    – Durezza carbonica bassa (Kh)
    – Fertilizzazione errata
    – Troppi cambi d’acqua

Ovviamente per cercare di risolvere il problema ne va ricercata la causa perchè solo cosi’ si riuscirà a risolvere il problema che oltre a disturbare l’equilibrio biologico risulta anche fastidioso esteticamente quindi :
– Mai partire con un fotoperiodo di luce di 8 ore o superiore perché l’acqua che si è utilizzata per riempire l’acquario è ricca di nutrienti e le piante per un periodo di adattamento non assimilano tali sostanze che restano a disposizione delle alghe velocissimi a svilupparsi e approfittarne della situazione,
– Il filtro deve essere composto da un buon 75-80% da materiale per supporto biologico (cannolicchi in vetro sinterizzato) dove si insedieranno i batteri aumentando il processo di nitrificazione e rendendo l’acqua cristallina, nel restante spazio vanno inserite delle spugne di grana grossa e fine. Se il filtro è sottodimensionato o non composto come descritto in precedenza darà luogo a una massiccia presenza di composti ammoniacali che ne disturberà la chiusura del ciclo azotato.
– Nei primi mesi di avvio mai acidificare l’acqua con una eccessiva erogazione di co2 facendo precipitare di colpo il Ph, meglio mantenere un ph neutro (7)
– La durezza carbonica (Kh) non deve essere al di sotto dei 5-6° perché i batteri hanno difficoltà a insediarsi nel filtro e in tutte le superfici dell’acquario dei primi 2 mesi di vita, quindi se e basso vanno aggiunti degli appositi sali o corretto con acqua di rubinetto
– Fertilizzazione precoce o eccessiva alimenta questo tipo di alghe, partire con una somministrazione dimezzata perche’ come detto in precedenza le piante attraverseranno un periodo di adattabilità e non assorbiranno quello che gli metteremo a disposizione ma consumeranno le proprie scorte.
– Il cambio va effettuato per eliminare eccessi di fertilizzante o squilibrio tra no3 e po4

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Filamentose dovute ad un eccesso di fertilizzazione o fertilizzazione precoce

 

Nel caso in cui nell’acquario assistiamo alla comparsa delle alghe filamentose,per eliminarle i rimuoverle possiamo intervenire in 2 diversi modi, cioè sia in modo meccanico che naturale aiutandoci con l’inserimento di flora e fauna nonché antagonisti mangia alghe sempre scegliendo in base a che tipo di biotopo si vuole creare e eventuali scelte e convivenze in base al litraggio.
La rimozione meccanica può essere effettuata utilizzando uno spiedino di legno avvolgendo le alghe su se stesso o in altermativa se sono come dei piccoli cespugli si può usare uno spazzolino da denti, altra alternativa che possiamo utilizzare è il tubo per effettuare il cambio di acqua aspirandole ma non le elimineremo del tutto
La rimozione in modo naturale (se l’acquario ha gia più di 40 giorni di vita) consiste nell’inserire in acquario piante a crescita rapida, pesci, invertebrati o molluschi, quest’ultimi mangiano proprio le alghe e ci aiuteranno a eliminarle definitivamente perché fanno parte della loro dieta in habitat naturale.
– I cambi d’acqua vanno allungati se no3 e po4 non sono presenti con riduzione della fertilizzazione portandola a un dosaggio di 1/4 di quella totale.

Una cosa è certa che la rimozione meccanica o l’inserimento di flora e fauna sono sempre dei metodi non risolutivi ma solo temporanei ,infatti dobbiamo curarci di regolarizzare i vari rapporti NO3/PO4 e tutti i valori della vasca cercando anche di non esagerare con i fertilizzanti,anche la luce dovrà essere secondo indicazioni sia di qualità che in quantità.

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Alghe filamentose dovute a carenza d’azoto e ciclo biologico non attivo

 

Un altro metodo per cercare temporaneamente di non far proliferare troppo le aghe è utilizzare l’H2O2 ovvero la classica acqua ossigenata 10 volumi in due diversi modi:
HOT SPOT cioe’ spruzzando un determinato quantitativo sul ciufetto di alga che in breve perderà la propria consistenza cambiando colore e sfaldandosi,
COMPLESSIVA spruzzando sul getto della pompa tramite una siringa e effettuando il cambio dopo due ore dalla somministrazione (40ml ogni 100litri)
Attenzione:
Si può optare per la risoluzione naturale SEMPRE E SOLO sulla base del biotopo creato e nel rispetto dei pesci. Vale a dire che se il litraggio, biotopo e fauna non lo consentono.

Piante antagoniste a crescita rapida che consumano molti nutrienti sottraendoli alle alghe:
– Hygrophila polisperma
– Limnophila Sessiflora
– Ceratophyllum Demersum
– Rotala rutondifolia
– Heteranthera zosterifolia
– Didiplis diandra
– Egeria densa

Pesci che si nutrono di alghe:
– Ancistrus
– Crossocheilus siamensis
– Gyrinocheilus aymonieri
– Otonciclus affinis
– Garra ruffa

Invertebrati che spiluccano alghe:
– Caridine

Mollusch che mangiano alghe:
– Neritina
– Ampularia
– Planorbarius
– Tubercolata
– Physa

 

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