Malattia del neon o Pleistophora

Malattia del neon o Pleistophora
è una malattia che colpisce principalmente i neon o cardinali ed è dovuto ad un parassita chiamato Pleistophora
Questo parassita si incista nelle fasce muscolari dove crea una serie aggrovigliata di noduli dando luogo a sintomi molto evidenti che vedremo di seguito.

Pleistophora

SINTOMI: possiamo dire che il pesce colpito manifesta dapprima uno sbiadimento della fascia colorata per poi estendersi a contrazioni muscolari fino a deformazione della colonna vertebrale, questo succede a seguito di una necrosi muscolare causata dal progredire delle cisti.

Pleistophora

I pesci manifesteranno un nuoto agitato e scoordinato anche nelle ore notturne, quando dovrebbe riposare; è possibile notare anche un forte dimagrimento.
E’ bene sottolineare che i sintomi possono comparire singolarmente oltre che contemporaneamente, ma l’interruzione della fascia di colore con necrosi muscolare ed il nuoto agitato sono i sintomi più frequenti.

CAUSE: le cause di questa patologia sono da ricercasi nell’assunzione accidentale del parassita tramite cibo. Il parassita una volta giunto nell’intestino si insedia nelle fasce muscolari distruggendole

CURE: ad oggi non esitono rimedi che siano in grado di sconfiggere questa patologia, nonostante ciò si sono verificati casi di guarigione con l’ausilio dei seguenti medicinali:

  • Bactopur direct (prodotto per acquariofilia commercializzato dalla Sera), a riguardo della posologia vedere il foglio illustrativo.
  • Blu di Metilene nella concentrazione di 10 mg per litro (soluzione di base:0,2 gr in 100 ml di acqua.soluzione da richiedere in farmacia).
  • Furazolidone soluzione da miscelatre con il cibo, a riguardo della posologia vedere il foglio illustrativo.

PREVENZIONE: mantenere i pesci in buone condizioni, tenendoli in vasche adeguate con acqua pulita e parametri chimici adatti alla specie ed alimentare i pesci con mangimi vitaminici .

NOTE: Un Protozoo responsabile dello scurimento del corpo nei soggetti colpiti, oltre ad una maggiore difficoltà respiratoria dovuta alla infezione sulle branchie, è Chilodonella, che può favorire anche il formarsi di batteriosi secondarie del tipo, per esemplo, di Flexibacter columnaris che viene chiamata anche “falsa malattia dei Neon” dal momento che presenta una sintomatologia slmile a Pleistophora. In uesto caso è bene usare prodotti a base di verde di malachite e medicinali antibatterici.

Colonnare

Colonnare , con questo termine si racchiude una malattia molto pericolosa e contagiosa che spesso colpisce i nostri amati pinnuti , questa malattia può facilmente essere confusa con altre e quindi curata nel modo sbagliato. Questo è dovuto principalmente al fatto che i sintomi sono molto simili a quelli di altre malattie , il sintomo predominante è lo sbiadimento della cute.

Questa malattia è dovuta al batterio Flexibacter columnaris che è un batterio privo di flagelli cioe’ di appendici lunghe che hanno una funzione motoria utilizzate dal batterico per spostarsi.. Il nome della malattia prende dalla disposizione dei batteri sul muco del pesce infatti al microscopio risultano tutti incolonnati tra loro da questo deriva “colonnare” .

Come ho già descritto in precedenza è una malattia che attacca principalmente i poecilidi e se non presa in tempo puo’ arrivare a debellare intere colonie, a volte l’esemplare può continuare a vivere per molti mesi ma nella gran parte dei casi nel giro di pochi giorni la malattia ne prenderà il sopravvento portandolo alla morte.Principalmente si consiglia di curare molto la parte energetica del pesce somministrando mangimi ricchi di fibre e vitamine che portano a rafforzare le difese immunitarie non esponendolo ad attacchi batterici o altro, si ricorda che lo stress favorisce un calo immunitario.

La malattia è facilmente riconoscibile da :

  • zone o macchie biancastre che persistono nel tempo ,generalmente di forma ovale e localizzate il più delle volte sul dorso e/o sulla bocca,
  • le pinne ,in genere la caudale avrà una forte corrosione arrivando persino a scoprire i raggi interamente fino all’attaccatura con evidenti segni di necrosi,
  • opercoli chiusi e stato di nervosismo.
  • quantità eccessiva di muco che diventando spesso e coprendo tutto il corpo non permette un buono scambio osmotico e di ossigenazione cellulare anche a livello branchiale,ne consegue una respirazione accelerata,
  • presenza di ferite che danno luogo a ulcere.

Molto grave è quando il batterio colpisce principalmente le branchie dove forma delle vere e proprie zone biancastre compromettendone la loro funzionalità e quindi lo scambio gassoso per la sopravvivenza dell’animale,questo ne provoca un respiro affannoso e accelerato per carenza di ossigeno che lentamente lo porta verso la morte.

Molto impontante è NON ALZARE la temperatura perchè favoriremo il diffondersi della malattia in quanto il batterio si riprodurrà in modo piu’ rapido.

Le causa scatenanti possono essere svariate ma accumunate dalle condizioni di allevamento o gestione della vasca , pulizia,sovraffollamento ecc ecc che ne causano contenuti elevati di ammoniaca con scarso ossigeno.Si consiglia quindi di attenzionare ogni aspetto durante l’allevamento della fauna che va dal rispetto dei valori chimicofisici dell’acqua alle esigenze della specie allevata passando per l’alimentazione ,questo evita di dover lottare contro problemi a volte molto difficili da debellare.

 

Per quanto riguarda la cura si sono avuti ottimi risultati con i seguenti medicinali:

  • Acriflavina molti prodotti che contengopno l’acriflavina sono fuori commercio(per esempio FMC ), se riusciamo a reperire somministrare 1gr/litro attenendosi al bugiardino.
  • Nitrofurantoina nella quantità di 0,5 grammi ogni 30 litri ,ogni 3gg fare un cambio del 30% ridosando , al nono giorno cambio e filtrare con carbone attivo e tenere sotto controllo un altra settimana prima di immetterlo in vasca
  • Ciprofloxacina  Principio attivo del Ciproxin 500 reperibile in farmacia, somministrare 1cp ogni 50 litri e ogni 2gg fare un cambio del 30% ridosando il medicinale , all’ottavo giorno cambio del 50% e filtrare con carboni attivi,tenere sotto controllo per un altra settimana prima di inserire in vasca
  • Baktopur (prodotto sera) , attenendosi al bugiardino
  • Furanol (prodotto JBL), attenendosi al bugiardino
  • Neomicina contenuta nella compresse di streptosil somministrare 2g ogni 50 litri per 5gg , dopodicchè cambio del 50% e filtrare con carbone attivo , tenere sotto controllo per un altra settimana prima di inserire in vasca

In genere al trattamento vero e proprio viene associato un antimicotico tipo il dressamor , Mycopur o fungistop e anche somministrare cibo medicato cioe’ inzuppando il cibo in soluzione con il Fenossietolo (10gr/litro).

 

Ovviamente come detto in precedenza non agire tramite termoterapia ma mantenere la normale temperatura di allevamento, mantenere l’esemplarei primi 3gg digiuno , luci normalmente accese e sopratutto effettuare la cura in vasca separata per evitare di debilitare la flora batterica della vasca principale andando incontro ad altri problemi più seri.

 

 

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Bloat la malattia

Bloat  cosi’ è chiamata una malattia che colpisce principalmente i ciclidi africani,si tratta di una malattia molto difficile da curare ma che se presa in tempo ha margini di guarimento abbastanza alti,come ho spiegato in precedenza i ciclidi particolarmente colpiti sono quelli africani per via della conformazione particolare del loro stomaco che si presenta con una dalla forma allungata e quindi non proprio adatto alla digestione di sostanze proteiche scarse di fibre infatti ne sono piu’ colpiti le specie vegetariane.

il termine Bloat” è un termine inglese che deriva da Gonfiore” infatti i pesci che ne sono affetti presentano un gonfiore a livello addominale abbastanza rilevante che ne evidenzia la presenza della malattia e che in questa fase cioe’ a gonfiore molto pronunciato diventa quasi impossibile risolvere.

Ciò è dovuto a microrganismi saprofiti, che normalmente vivono nell’intestino in simbiosi con la flora batterica intestinale, nel momento in cui le difese immunitarie del pesce diminuiscono, prendono il sovravvento moltiplicandosi a dismisura ed infiammando l’intestino.Se la situazione non viene nell’immediato trattata, si ha un blocco intestinale nel pesce che provoca un enorme gonfiore denominato BLOAT.

I sintomi si possono suddividere principalmente in due fasi: iniziale ed avanzata.
Questo perchè in questi due stadi si presentano sintomi diversi facilmente riconoscibili che richiedono due tipi di interventi diversi e mirati.

– Nei sintomi iniziali notiamo che il pesce tenta di alimentarsi, ma dopo aver brevemente trattenuto il cibo in bocca lo sputa , respirazione accellerata, opacizzazione o sbiadimento della livrea, nuoto a dondolio, isolamento, feci trasparenti e sottili che sporgono dall’orifizio anale.

– Nei sintomi della fase avanzata notiamo rigonfiamento del ventre (BLOAT), apatia, isolamento, inappetenza, respirazione difficoltosa, branchie arrossate.

 

 

 

Le cause

possono essere svariate e diverse e possono andare dalla mancanza di nascondigli che ne favorisce quindi le lotte tra le varie specie provocando stress,valori acqua inadeguati o addirittura alimentazione scorretta o inadeguata alle varie specie allevate.

 

La Cura

Ovviamente le due fasi di cura della malattia presentano due interventi diversi ,nella prima fase diciamo che la cura risulta meno invasiva della seconda infatti basta utilizzare un medicinale che abbia come principio attivo il Metronidazolo,in questo caso il Flagyl farà al nostro caso.

Sciogliere una compressa in 20 litri di acqua e fare dei cambi giornalieri dell’ordine del 20% rabboccando altra soluzione con flagyl,dopo 5gg effettuare un cambio del 50% rabboccando acqua pulita.

le condizioni da mantenere durante la cura sono :

  • Luce spenta
  • Temperatura 25 gradi

Al 6° giorno iniziare ad alimentare il pesce con mangime arricchito di succo di aglio fino al 15° giorno dall’inizio dell’isolamento

al 16°,17° e 18° giorno  ripetere la cura con il flagyl

al 19° giorno riposo e al 20° giorno rimettere in vasca.

Questa cura indicata sopra diciamo che il più delle volte se il pesce è preso in tempo dovrebbe risolvere il problema ma se purtroppo si arriva in condizioni molto avanzate della malattia si puo’ agire in un modo piu’ invasivo ,descritto di seguito, ma che bisogna eseguire nel modo più accurato e attento possibile .

– Sciogliere mezza compressa di flagyl in 80ml di acqua , mediante una pompetta o siringa senza ago somministrare (in modo molto leggero) direttamente in bocca al pesce ,effettuare questo procedimento per 3 giorni una volta al giorno.Ovviamente questo metodo è un po’ piu’ invasivo perchè immettiamo una dose di  Metronidazolo direttamente nell’intestino del pesce andando ad agire direttamente nella zona interessata.

 

 

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coda a spillo

Coda a spillo

La coda a spillo è un problema che si verifica spesso in alcune specie di pesci , i più colpiti sono i guppy o poecilidi in genere, apparentemente puo’ essere identificata come una malattia ma in realta risulta essere un sintomo tanto è vero che è dovuto ad un ecto parassita o parassita esterno che si localizza in genere sulle pinne caudali e dorsali.

Questo parassita che appartiene alla famiglia dei vermi piatti lunghi circa 1mm  grazie a degli uncini si aggrappa alla parte cartilaginea della coda , della pinna caudale o addirittura del corpo nutrendosi principalmente o inizialmente di muco che il pesce iperproduce per cercare di proteggersi, dopodicchè può  arrivare anche a nutrirsi di pelle e liquidi linfatici portando il pesce verso la morte. La riproduzione è molto veloce soprattutto quando affetti sono esemplari giovani.

coda a spilloCome detto nel titolo i sintomi della presenza di questo parassita (presente in tutte le vasche ) sono la coda a spillo ,la dorsale completamente abbassata , sbiadimento della cute e stazionamento con dondolamento. I più colpiti sono gli avannotti nei primi giorni di vita perché le loro difese immunitarie non sono completamente formate e a causa di stress (dovuto alla nascita) si rende vulnerabile all’attacco di questo parassita che raramente colpisce esemplari adulti.

Per quanto riguarda la cura innanzitutto bisogna isolare l’esemplare o gli esemplari in vasca dedicata anche di pochi litri con areatore e termoriscaldatore e sottoporlo a trattamento con medicinali il cui principio attivo è il Praziquantel quindi possiamo utilizzare il Droncit o il Neguvon  . Tra questi due consigliamo il Droncit che risulta essere meno invasivo per il pesce e per la flora biologica della vasca . Per quanto riguarda le dosi e le modalità di impiego sono le seguenti:

  • 1cp ogni 20 litri di acqua per 6 /8ore , passato tale tempo effettuare cambio dell’ 80%
  • Ripetere il trattamento dopo 3 giorni

Un’altro efficace medicinale è il bactrim forte , un antibiotico a largo spettro spesso utilizzato in acquariofilia con il quale personalmente ho avuto moltissimi riscontri positivi, Per quanto riguarda le dosi e le modalità di impiego sono le seguenti:

  • 1cp ogni 40 litri di acqua
  • Ogni due giorni effettuare un cambio del 30% rabboccando altra soluzione
  • Dopo 8 giorni cambio del 50% rabboccando acqua pulita e filtrare con carbone attivo

Ovviamente l’osservazione per capire in tempo cosa stia succedendo ai nostri amici pinnuti è sempre un abitudine da non perdere perché una cura immediata e tempestiva risolve già il 50% dei problemi.Si vuole fare notare inoltre che la descrizione di questa guida è improntata su esperienze personali .

Coda a spillo
Coda a spillo

Molto importante in questi casi è curare l’alimentazione cercando di somministrare vitamine e cibo abbastanza proteico, se il pesce non dovesse mangiare cercare di stuzzicarne l’appetito con verdure o mangime secco imbevuto possibilmente con aglio.

 

Non si ritiene responsabile  il compilatore di questa guida ne’ la direzione di acquariofili.com per eventuali errati utilizzi o per comportamenti diversi da quanto indicato nella guida. Si consiglia di maneggiare con cura i medicinali e leggere attentamente le avvertenze del bugiardino mantenendolo lontano dalla portata dei bambini.

 

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Aglio in acquario

L’aglio è una pianta bulbosa di origine asiatica nota per le i suoi benefici alla salute da molto tempo,già dai tempi antichi veniva impiegata per integrare i cibi e con il suo sapore aspro e pungente veniva considerato un integratore di forza energetica e del sistema immunitario facendo in modo di rinforzare gli antichi lavoratori per le necessità che avevano di effettuare le loro prestazioni.Successivamente nel decenni è stato oggetto di studi di molte case farmaceutiche.

L’aglio è ricco di minerali ma povero di calorie e trova largo impiego anche in acquariologia infatti con questa piccola guida staremo a spiegare come integrare i suoi principi attivi e spiegheremo anche i suoi benefici allo scopo di migliorare la salute dei nostri pesci. Cerchiamo di capire meglio il perchè può essere un così valido alleato nella prevenzione delle malattie.

L’aglio contiene anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B9, C ed E ed è stato accurato che anche nei pesci ne migliorano il sistema immunitario e aumentano la loro colorazione. Altri componenti minerali contenuti sono il calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, manganese, selenio sodio e lo zinco.
Inoltre contiene allicina, una sostanza utilissima per la prevenzione e la cura di numerose patologie. Tra i vari effetti terapeutici che ha sottoliniamo le sue proprietà come antisettico, antimicrobico e antiaterosclerotico anche nell’essere umano.Vanta infatti ottime proprietà contro alcuni batteri, virus, protozoi e parassiti.

L’aglio viene usato nelle nostre vasche per i seguenti motivi:
– aumenta l’appetito
– vivacizza la colorazione
– dà energia ai nostri pesci
Ma la sua miglior qualità è quella di prevenire le malattie.

Sul mercato esistono tantissimi prodotti che contengono estratto di aglio,dai mangimi arricchiti a proprio l’estratto liquido per poterlo utilizzare nel modo in cui si preferisce.Nel mondo acquariofilo italiano Seachem è stata la prima casa produttrice a mettere in commercio un prodotto contenente il principio attivo dell’aglio, utilissimo per l’eliminazione dei radicali liberi e quindi per la prevenzione delle malattie per i pesci d’acqua dolce e salata. Il nome del prodotto è GarlicGuard.

Puo’ essere somministrato direttamente in vasca senza nessuna controindicazione visto che non ne aumenta il carico organico però se ne hanno effetti piu’ consistenti se si inzuppa il cibo(meglio se congelato o in fiocchi).Ci tengo a precisare che il prodotto non è un semplice estratto di aglio altrimenti tenderebbe nel tempo a deteriorarsi ma è stato aggiunto solo il pricipio attivo dell’aglio per renderlo più durevole nel tempo.Inoltre è stato arricchito da acido ascorbico (Vitamina C) che oltre al suo potere antiossidante rappresenta una riserva di energia per il pesce aumentando le difese immunitarie dello stesso.

Altra azienda che ha messo sul mercato un prodotto molto valido è la Shg ,un prodotto prodotto da coltura biologica senza aggiunta di conservanti

Questo prodotto non produce il classico cattivo odore di aglio in quanto è stato prodotto estraendo direttamente e soltanto il principio attivo dell’aglio e quindi puo’ essere immesso direttamente in vasca oppure utilizzato per inzuppare il mangime qualche minuto prima di somministrarlo come indicato nella dimostrazione del video sotto.

https://www.youtube.com/watch?list=PLZI_lVgfne36aHhMhKScT4sGVV1i8GCTJ&v=bdMC5TeLS20

 

In commercio sono in vendita dei mangimi già arricchiti con succo di aglio come l’esempio riportato in foto sotto.

esempio di granulare arricchito con succo di aglio

 

Se invece si volesse agire autonomamente ad estrarre il succo d’aglio ne bastano 2 spicchi (dose per acquario di 30 litri) avvolti in un panno sottilissimo da spremere in prossimità dell’uscita del filtro.Attenzione a non sovradosare e a non versare anche la polpa nel nostro acquario perché potrebbe alterare i valori chimici dell’acqua (soprattutto i fosfati) arrecando non pochi effetti collaterali.
Si puo’ intingere il cibo spremendo uno spicchio d’aglio e inzuppando le varie gocce che si riescono ad estrarre somministrandolo poi ai pesci che ne ottenerranno un maggior beneficio anzichè somministrandolo direttamente in vasca,sopratutto all’intestino per la sua proprietà antibatterica e disinfettante.

Spremendo l’aglio in acquario introduciamo principalmente due sostanze :
– un aminoacido non proteico instabile chiamato cisteina;
– un enzima chiamato alliina
L’unione di queste due sostanze forma l’allicina, sostanza che penetra nei tessuti tanto è vero che maneggiando l’aglio ne resterà l’odore intinto sulle mani a lungo.Inoltre se ne percepirà anche un leggero odore in prossimità della vasca.

In conclusione l’estratto di aglio è molto benefico per la vita dei nostri amici pinnuti però facciamone buon uso e evitiamo di esagerare con il suo utilizzo per non arrecare danni.Si ringrazia per la collaborazione:

  • Andrea Ongaro che ci ha fornito nella descrizione del prodotto seachem autorizzandoci all’utilizzo di dette informazioni.
  • Rosa Nastri che ci ha fornito foto e informazioni sui prodotti Shg autorizzandoci all’utilizzo delle stesse.

 

 

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Guida impaginata da Marco Ferrara