Nella formulazione originale, la legge di Liebig diceva:
“La crescita dei vegetali è determinata dall’elemento che è presente in quantità minore rispetto ai fabbisogni”.

Successivamente la legge è stata ampliata estendendola alle modalità di crescita di qualsiasi popolazione vivente in un ecosistema:
“La crescita di un essere vivente in un ecosistema è determinata dal fattore ecologico che è presente in quantità minore rispetto alle necessità”

Tale fattore è detto “fattore limitante” perché di fatto determina il limite massimo di crescita delle popolazioni.

legge del minimo
fonte immagine : http://www.scienze-naturali.com/ambiente/15319

Il fattore limitante è quella sostanza o quel parametro ambientale la cui presenza, assenza o sovrabbondanza, risulta determinante per lo sviluppo degli individui e quindi delle popolazioni di un ecosistema.Nel nostro caso il fattore limitante è la Luce in quanto senza di essa la pianta muore.

La legge del minimo è molto importante perchè consente di determinare le condizioni ambientali migliori per lo sviluppo di una popolazione. Allevatori e agricoltori devono tenerla in considerazione se vogliono ottenere il massimo di produttività dai loro allevamenti e dalle loro coltivazioni

La legge di Liebig, nella sua accezione più generale, è universalmente accettata in campo ecologico ed e conosciuta anche come “Teoria del Minimo”

Gli elementi che determinano lo sviluppo delle piante sono:temperatura, parametri dell’acqua, la luce, il nutrimento, sono fra loro strettamente interdipendenti, nel senso che se uno di essi aumenta devono aumentare, beninteso entro determinati limiti.Tuttavia, se qualche elemento è al di sotto del minimo, tutta l’attività vegetativa si blocca, perché la pianta non può utilizzare nessuno degli altri elementi che pure ha a disposizione.Occorre tenere presente che molte piante hanno limi ti alquanto ampi e risultano tolleranti (cosiddette piante facili), mentre altre lo sono pochissimo (piante difficili).Da qui è quasi un obbligo ,cercare di conoscere l’habitat di provenienza delle piante, senza per questo risultare necessario ricreare perfettamente quelle condizioni, cosa peraltro quasi impossibile.

Temperatura: è il fattore che determina la crescita in quanto condiziona le funzioni vitali, regolandone l’intensità. Lo step quasi logico (tranne per alcuni specifici casi) di temperatura da tenere è 20-25°(anche se di norma le temperature standard delle nostre case vanno piu che bene) .

Parametri dell’acqua: i parametri dell acqua che serve conoscere per una coltivazione ottimale sono :

No2: L’ammonio viene trasformato dai batteri (Nitrobatteri) in nitriti (NO2) e questa è la seconda fase di trasformazione nel ciclo dell’azoto. La presenza di 0,02 mg/l fino a 0,10 mg/l indica un buon funzionamento del filtro, un valore che supera il 0,50 mg/l è pericoloso per i pesci (acqua inquinata), fare un cambio parziale dell’acqua e controllare il filtro(diminuire la portata litri all’ora potrebbe aiutare).

No3: I nitrati (NO3) sono il risultato della terza ed ultima fase del ciclo dell’azoto e hanno una tossicità non pericolosa per i pesci. Per allevare pesci molto delicati è consigliabile una concentrazione fino a 20 mg/l. Un valore che si aggira intorno ai 50/l è buono per la maggior parte dei pesci, ma può favorire la crescita delle alghe. Se viene riscontrato un valore che supera i 50 mg/l è necessario un cambio parziale dell’acqua.

Fosfati: la loro importanza in acquario è legata soprattutto alle piante. Una concentrazione tra 0,2 mg/l e 0,50 mg/l è l’ottimale per la crescita delle piante, mentre un valore superiore, anche se non tossico, può favorire la crescita delle alghe.

Ph: ( potenziale dell’idrogeno) è una scala di misura dell’acidità di una soluzione acquosa, questa varia da 0 a 14 e come parametro neutrale viene usato il 7 con valore ottimale per la coltivazione compreso tra 6,5 e 7,5.

Kh: misura il contenuto in carbonati dell’acquario , anzi si puó dire che misura la capacita’ tamponante dell’acquario nei confronti degli acidi.
Il Kh è importante perché il suo valore influenza direttamente il valore di pH. Valore ottimale per la coltivazione risulta compreso tra 5° e 6°.

Gh: è la durezza dell’acqua si intende un valore che esprime il contenuto di sali di calcio e magnesio oltre che di eventuali metalli pesanti presenti nell’acqua , tanto piú il GH è alto tanto piú l’acqua è dura. Il valore ottimale per la coltivazione risulta compreso tra 6° e 10°

Luce: l’illuminazione è il comune denominatore con cui dovremo confrontarci quotidianamente se vorremo ottenere una crescita sana e rigogliosa delle nostre piante.

La luce è l’elemento indispensabile alla funzione clorofilliana cioè alla formazione delle sostanze organiche a partire da anidride carbonica e acqua, per effetto dell’energia luminosa. In altre parole trattasi di quel processo attraverso il quale i vegetali sono in grado di catturare ed immagazzinare l’energia solare che verrà liberata al momento opportuno al fine di attivare numerose e complesse reazioni chimiche.Ma non tutte le piante richiedono una stessa quantita di luce, alcune specie gradiscono il la luce diretta per tutto l’arco del fotoperiodo, altre la luce filtrata da piante o schermature, a imitazione di quanto arbusti e torbidità dell acqua fanno in habitat, altre infine prediligono l’ombra come si evince nel genere delle epifite. da qui viene l esigenza di scegliere un rapporto watt-luce in base alle caratteristiche delle piante.

Le specifiche da ricercare e riscontrare nelle nostre lampade sono:

Watt: potenza elettrica assorbita da una lampada.

Flusso luminoso: indica quanta luce c’è su un piano di riferimento,si misura in lumen.

Efficienza luminosa: è il grado di economicità con il quale la potenza elettrica assorbita viene trasformata in luce. Viene misurata in lumen per watt.

Temperatura colore: si misura in gradi KELVIN (K),ndicativamente si possono classificare le temperature-colore in questo modo:

< 3500K: tono caldo

3500-6000K: tono neutro

> 6000K: tono freddo

a parità di colore le lampade possono avere rese di colore diverse

Resa del colore:indicato con RA , indica quanto una lampada riesce a non “falsare” i colori di un oggetto. Più è alto migliore è la resa cromatica

Le tipologie di lampade atte all’uso acquariofilo sono:

Fluorescenti: fanno parte di questa famiglia le T8 le T5 e le PC.I tubi T8 sono stati i primi ad essere utilizzati e ancora oggi molti acquari vengono venduti dalle ditte con l’impianto luci predisposto per loro, ma nel corso degli ultimi anni, visto il successo riscontrato nell’uso domestico e lavorativo, i moderni tubi T5 sono sempre più richiesti dagli appassionati per diverse ragioni: diametro e quindi ingombro minore, efficienza luminosa più elevata, risparmio di energia e maggiore durata nel tempo, anche a livello “luminoso”.le PC (power compact)comunemente conosciute come PL non sono altro che T5 piegati a parita di wattaggio abbiamo un mino ingombro.Questa famiglia di lampade è la piu utilizzata pechè permette una più varia personalizzazione del colore delle lampade(2500-12000K)

HQL: a vapori di mercurioavendo picchi sullo spettro d’emissione riguardanti la zona arancione(4000-5200K), unite risultano ottimali per la coltivazione di pianteQHI: ad alogenuri di metallo spettro d’emissione con picchi di blu e giallo(4200-18000K), questo tipo di lampade ha un alto coefficente di penetrazione della colonna d’acqua.Sia le HQL che le HQI vengo utilizzate prettamente in vasche aperte in quanto hanno una forte emissione di calore, con il conseguete problema di surriscadameto della plancia-coperchio.

Strettamente connesso al precedente aspetto è quello legato al fotoperiodo e cioè alla durata dell’emissione luminosa, indispensabile ai vegetali per portare a compimento il processo fotosintetico che, permette di trasformare la fonte luminosa in energia vitale.

Indicativamente il fotoperiodo ottimale è di 8/10 ore (da raggiungere gradatamente dalla fine dell’allestimento) è generalmente più che sufficiente allo scopo.
Per personale esperienza ritengo che periodi più lunghi non solo risultano inutili per le piante, ma a volte creano grossi problemi con le alghe.
Si è notato in oltre che la temperatura di colore adatta alla coltivazione delle piante acquatiche è compresa tra 3400 e 7000 gradi Kelvin.

Nutrimento: tutti gli esseri viventi ne hanno bisogno; la pianta può attingere questi elementi attraverso le radici o le foglie in base alla propria tipologia(Es. l’Echinodorus si nutre prevalentemente dal substrato , mentre le anuria non ne hanno bisogno) . La legge del Liebig non è valida solo per i fattori di crescita, ma anche per gli elementi nutritivi, per cui se un elemento fertilizzante scarseggia, tutta la produzione vegetale ne risente, adeguandosi al fertilizzante presente in misura minore. Le piante, senza alcuna eccezione, non vanno nutrite né durante il riposo vegetativo, né dopo un trapianto. Le due principali tipologie di nutrimento sono i macro e micro nutrienti di questi abbiamo:

macronutrienti: potassio (K) , azoto (N), fosforo (P), zolfo (S), magnesio (Mg), calcio (Ca)

micronutrienti: ferro (Fe), manganese (Mn), rame (Cu), zinco (Zn), molibdeno (Mo), cobalto (Co), boro (B)

Elementi traccia essenziali includono: Sodio(Na), Rubidio(Rb), Nichel(Ni), Vanadio(V), Silicio(Si).

Gli elementi benefici non vengono giudicati essenziali per tutte le piante, ma possono esserlo per alcune.
La distinzione tra benefico ed essenziale è spesso difficile nel caso di alcuni elementi traccia. Il silicio, agendo come elemento benefico, può aiutare a compensare livelli tossici di manganese, ferro, fosforo ed alluminio, come pure la deficenza di zinco.

Carenze di quest’ultimi sono meno evidenti, di quelle evidenziante da elementi maggiori, ma è indubbio che le portano.

Per cui se un elemento fertilizzante scarseggia, tutta la produzione vegetale ne risente, adeguandosi al fertilizzante presente in misura minore. Si potranno notare dopo poco tempo i negativi effetti di carenza ,questi elementi sono fondamentali sia direttamente che indirettamente, per produrre e utilizzare in modo continuo i pigmenti fotosintetici e la mancanza anche di uno solo di questi porta allo sbiadimento delle foglie,vmodificandone i pigmenti della clorofilla.

Un altro importantissimo mezzo di sostentamento per le piante è l’anidride carbonica (CO2),le piante acquatiche che inseriamo nei nostri acquari, a differenza di quelle terrestri che utilizzano l’ anidride carbonica presente nell’ aria, sono costrette a sfruttare metodi più complessi di assimilazione del carbonio, per questo si consiglia l utilizzo di un buon impianto CO2.

QUindi la carenza di tali fondamentali specifiche dell ambiente dove vengono collocate le piante creeranno deegli scompensi.

Per fare fronte a questi fattori gli organismi viventi adottano degli adattamenti che consentono loro la sopravvivenza. Esistono tre tipi di adattamento, quello morfologico, fisiologico, comportamentale: L’adattamento morfologico prevede la formazione nell’organismo di strutture o organi necessari all’adattamento nell’ambiente nel quale è collocato l’essere vivente. L’adattamento fisiologico comporta la produzione di sostanze particolari e la creazione di organi atti alla produzione di queste sostanze L’adattamento comportamentale, riguarda lo sviluppo di un determinato comportamento che consente all’essere vivente di sopravvivere nel suo ambiente come ad esempio il cambio della forma delle foglie quando si passa dall ambiente acquatico ad ascitto e viceversa.

Le mie conclusioni quindi possono affermare che la gestione ottimale di una vasca piantumata viene regolata in base ad un equilibrio “minimo” facilmente gestibile. il sovradosaggio di parte degli elementi di base puo provocare dannosi scompensi all’interno delle nostre vasche.

 

 

Guida redatta da elmagico82
©www.acquariofili.com

Author: Marco Ferrara

Dal lontano 1978 coltivo la passione per l'acquariofilia e dal 2005 insieme a degli amici abbiamo deciso di mettere su un portale con tante informazioni mettendo a disposizione la nostra esperienza. Ho allevato e riprodotto tantissime specie di fauna dai ciclidi ai poecilidi,ultimamente la mia attenzione è rivolta agli anabantidi nello specie betta splendens ,allevo anche varie specie di caridine e gli immancabili scalari. Ho una particolare attrazione per le piante coltivando anche delle essenze rare con splendidi risultati. Le mie ottime conquiste e risultati sono frutto di prove,letture e anche dell'aiuto di altri amici che hanno condiviso con me le proprie esperienze cosa che io da tempo ho deciso di fare con chi ne ha bisogno.......