Author: Giuseppe Alicino

Sono entrato in questo mondo sommerso per la prima volta nel 2010 fino ad appassionarmi in modo morboso tanto è vero che per condurre al meglio un acquario dolce mi sono dedicato alla lettura della chimica dell'acqua perché gira tutto intorno ad essa. Ho intrapreso la coltivazione delle piante effettuando tantissime prove su illuminazione differenti e fertilizzazione tra pmdd e commerciali diventando sviluppando cosi' il mio pollice verde e condivido questa passione tra amici. riguardo ai pesci , ho allevato e riprodotto : guppy, corydoras, tanycthus, caridine e nell'ultimo periodo mi sto dedicando alle microrasbora galaxy e questa ultima specie mi affascina moltissimo.

Alghe volvox

Le volvox sono un’alga unicellulare che si sviluppa in una serie di colonie sferiche ed è composta da numerose cellule biflagellate. Si sviluppano in acqua dolce e proliferano per alte concentrazione di nutrienti che unite ad una buona luce si sviluppano molto velocemente invadendo tutta la vasca in poco tempo.

Nei nosti acquari assistiamo dal primo giorno dell’avvio a una colorazione biancastra dell’acqua ma man mano svanisce quando il filtro si porta a regime ed è ben maturo e pronto a svolgere il proprio lavoro, la stessa cosa succede quando appaiono i primi sintomi delle alghe volvox, in questo caso possiamo notare che l’acqua diventa biancastra attribuendo a una esplosione batterica, per essere sicuri che si tratta della comparsa di volvox basta prelevare l’acqua e inserire in una boccetta di vetro quelle dei test a reagenti, guardando contro luce possiamo osservare se l’acqua ha una tonalità di colore verde molto chiaro e dall’odore di prati inglesi appena tagliati, se questo non si riscontra è una semplice esplosione batterica di cui non dovete preoccuparvi.

 

Questo è un primo sintomi classificato come “non visibile” appunto perchè puo’ essere confuso con altre situazioni , ma passiamo a quello visibile;
Come gia detto le alghe volvox sono colonie sferiche che si sviluppano molto velocemente è improvvisamente ci troveremo ad osservare il nostro acquario che presenta una colorazione verde dell’acqua. A questo punto possiamo confermare che si tratta solo di  alghe volvox.

La proliferazione di queste alghe si ha in genere per i seguenti motivi :
– Scarsa manutenzione ordinaria dell’acquario
– conducibilità alta dei sali disciolti in acqua
– illuminazione troppo alta (fotoperiodo lungo+intensità)
– eccesso di nutrienti in acqua (macro e micro elementi)
– carenza di co2
Come “scarsa manutenzione ordinaria” mi riferisco che non vengono effettuati cambi d’acqua regolari per eliminare gli eccessi di sostanze inquinanti o fertilizzanti che si accumulano nel tempo,

Come “conducibilità alta” mi riferisco a durezze dell’acqua molto alte (Kh Gh) che comportano un blocco di crescita da parte delle piante e i nutrienti presenti non vengono assimilati,

Come “illuminazione alta” mi riferisco a un parco luci potente o non idoneo per un acquario dolce perché alcuni presentano uno spettro di luce che ha il picco di tonalità blu che è la fonte primaria per loro,

Come “eccesso di nutrienti” mi riferisco a una fertilizzazione per le piante eccessiva o di un dosaggio sbagliato,

Come “carenza di co2” mi riferisco che e il motore per le piante è la quantità in ppm che stiamo erogando è insufficiente rispetto alla fertilizzazione che ne fa da benzina.

Una volta individuata la o le cause adoperarsi per correggerle eliminando cosi’ il problema scatenante alla base.

esplosione di volvox nella fase iniziale

 

Le risoluzioni per combattere questo tipo di alghe sono 2,:

  • la prima se siamo ancora in tempo per rimediare al primo cenno di esplosione come ho spiegato in precedenza, possiamo utilizzare la terapia del buio; consiste a schermare tutti i vetri dell’acquario con un panno scuro in modo da non ricevere nessuna fonte di luce dall’esterno, spegnere completamente l’impianto di illuminazione, aumentare leggermente l’erogazione della co2 , inserire nel filtro della lana o ovatta al posto delle spugne e dosare acqua ossigenata da 10 volumi (da acquistare in farmacia) nella dose di 20 ml ogni 100 litri, tale procedura deve essere effettuata con filtro spento per 30 minuti per poi riaccendelo, la lana o l’ovatta va sostituita ogni volta che si ripete lo stesso procedimento vale a dire ogni 24 ore per 5 giorni, al sesto giorno va effettuato il cambio d’acqua con un massimo del 50% e procediamo a riaccendere l’impianto di illuminazione partendo da 4 ore di fotoperiodo aumentando di 30 minuti alla settimana fino ad arrivare alle 8 ore consecutive.
  • La seconda risoluzione è l’utilizzo di lampade uv che possono essere aggiunte sul tubo di mandata del filtro o al parco luci, altro strumento utile per combatterle è il twinstar (potete leggerne l’articolo qui) ad ogni modo entrambi i dispositivi hanno la funzione di sterilizzare tutto quello che c’è in acquario. In questi casi non spegnere l’impianto di illuminazione ma ridurre le ore del fotoperiodo fermando però completamente la fertilizzazione finché la situazione non rientra alla normalità
volvox in fase piena

 

Dopo la settimana di buio le piante non saranno in splendida forma infatti si presenteranno con le foglie chiuse a ombrello, si consiglia di illuminare gradualmente settimana per settimana e portare pazienza,la loro ripresa non tarderà ad arrivare diventando più splendide di prima riprendendo una crescita sana e rigogliosa.

Avvertenze durante l’esplosione di volvox :
– Non sovradosare l’acqua ossigenata
– Non effettuare cambi d’acqua con acqua nuova perché non si fa altro che alimentare le alghe.
– Non versare direttamente l’acqua ossigenata in acquario ma va diluita in una bottiglia con l’acqua prelevata dell’acquario.
– Non fertilizzare se le piante non danno un cenno di ripresa della crescita (come cenno di ripresa si osseva la formazione di radici aeree e l’apice delle piante che presentano foglie distorte).
– Non utilizzare prodotti antialghe perché è presente una dose massiccia di rame cio potrebbe causare danni sia alla flora che la fauna
– Non versare l’acqua ossigenata nel filtro, cio potrebbe causare danni ai batteri insediati nel materiale biologico che ne è all’interno
– Non posizionare l’acquario in prossimità di fineste da cui può ricevere fonti di luce diretta

 

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Carboni attivi

Chiunque si avvicina al mondo acquariofilo ha sentito parlare dei carboni attivi ma spesso e volentieri ne trascura la sua reale motivazione di impiego cercando di riflettere sui pro e i contro. Ci ritroviamo questo sacchettino nero composto da scaglie o minuscoli cilindretti che le istruzioni ci dicono di inserire nel filtro per avere acqua limpida e cristallina e viene fatto senza pensarci.

In questa piccola guida cercherò di spiegare in modo semplice e intuitivo le motivazioni del suo utilizzo e in quali casi in modo da aver chiaro l’impiego evitando problemi che potrebbero sorgere da un utilizzo errato.

I carboni attivi hanno una grandissima proprietà che è quella di assorbire particelle solide sospese di una certa grandezza,di assorbire sostanze inquinanti o determinate sostanze e in piccola parte a fungere da supporto per insediamente batterico come tutti gli arredi o altro che sono presenti in vasca.Non bisogna intendere il carbone attivo come un filtro perchè non assorbe quello che gli diciamo o che gli indichiamo ma tutto cio’ che lo attraversa ed è per questo che bisogna impiegarlo in determinate situazioni particolari.La sua particolare struttura retinosa viene attraversata dal flusso dell’acqua e intrappola le molecole piu’ grandi.

I carboni attivi di qualità per uso acquariologico sono ricavati dalla corteccia di noce di cocco per avere maggior azione di assorbimento delle sostanze nocive in acquario. Si presentano a forma di scaglie o di piccoli cilindretti tipo pellet. In commercio possiamo trovare anche le spugne in carboni attivi ma sono di bassa qualità e non hanno la stessa efficacia di quelli descritti in precedenza.

La verifica della qualità dei carboni attivi è una cosa abbastanza semplice, basta prendere un chicco di carbone attivo e inserire in una boccetta per effettuare i test a reagente contenente 10 ml di acqua osmosi o demineralizzata, dopo 24 ore si effettua il test PO4 e se viene rilevato traccia di fosfati i carboni attivi sono di bassa qualità ricavati da legni non idonei o da truccioli di legno bruciati e pressati.

Il carbone attivo va rinchiuso in un sacchetto retinato, sciacquato sotto l’acqua corrente e inserito nel filtro. La quantità da utilizzare e di 1 o 2 grammi per ogni litro in base alla tipologia dei carboni e alle indicazioni del produttore. Il suo utilizzo non altera il Ph e ne le durezze (Kh e Gh).Il suo impiego e la durata del suo intervento dipende da che utilizzo ne vogliamo fare,nel caso viene impiegato per rimuovere sostanze medicinali rimaste viene inserito per 24/48 ore , nel caso di rendere l’acaua piu’ cristallina viene impiegato per 48/72 ore,dopodicche’ deve essere rimosso.

Il suo utilizzo e solo permanente non più di 72 ore,come detto in precedenza viene utilizzato per rimuovere resti di medicinale dopo trattamenti medici o eccessi di fertilizzanti e oligoelementi, ad esclusione dei macro elementi (azoto, potassio, calcio, ammonio, sodio, magnesio, fosforo e zolfo), non rimuove neanche silicati, batteri, metalli pesanti e eventuali virus di malattie. Viene anche utilizzato per rimuovere tannini ,acidi umici e cattivi odori che sono i responsabili dell’acqua ambrata. Questo ci lascia intendere che un utilizzo sproporzionato in vasca non rimuoverebbe solo quello che noi vorremmo ma anche sostanze utili all’ambiente.

Il carbone attivo una volta saturo non effettua piu’ la sua azione e quindi puo’ essere cestinato.Si sentono spesso  teorie dove una volta diventato saturo il carbone desorbe cio’ che ha assorbito ma questo avviene solo in piccola parte qualora l’ambiente fosse sottoposto a sbalzi di ph ma in ogni caso il carbone attivo va sostiutito e utilizzato solo all’occorrenza per piccoli periodi temporali .

 

IN CONCLUSIONE
– Non utilizzare i carboni attivi quando si fertilizza
– Non usare carboni attivi di altre provenienza al di fuori dell’acquariologia
– Non riutilizzare i carboni attivi dopo aver effettuato cicli di smaltimento parziali di medicinali, pesticidi o alghicidi
– Non usare i carboni attivi sfuso nel filtro, perché danneggerebbe la pompa
– Non utilizzare i carboni attivi come fondo primario in acquario

 

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Foglie di catappa

In questa piccola guida volevo brevemente spiegare cosa sono le foglie di catappa e il motivo del suo largo impiego in acquariologia,queste foglie provengono da un albero indiano chiamato Terminalia catappa o più comunemente Mandorlo indiano .

Foglie di catappa

Questo albero produce un frutto piccolo e commestibile e le sue foglie trovano largo impiego anche in medicina visto le proprietà antibatteriche e antiossidante in essa contenute che vengono rilasciate quando si trovano a contatto con un ambiente umido.

Foglie di catappaPer anni queste foglie sono state utilizzate in paesi asiatici come medicina tradizionale e veniva assunta tramite decotti. In alcuni paesi sono stati utilizzati per trattare le malattie del fegato, in altri prescritte da medici contro la dissenteria e la diarrea, si è persino giunti ad affermare che contengono agenti per prevenire il cancro, cosa che non è stata dimostrata a livello scentifico, ma di certo contiene agenti antiossidanti.

Foglie di catappa

La raccolta e la preparazione delle foglie per immetterle sul mercato passa attraverso varie fasi e cioè:
– Raccolta delle foglie : Essa avviene raccogliendo solo foglie cadute dall’albero naturalmente ed esclusivamente quelle che presentano il colore caratteristico giallo-rossastro, se venissero presi ancora verdi dall’albero non avranno gli stessi principi attivi di quelle cadute.

– Lavaggio e asciugatura: Le foglie passano attraverso un processo di lavaggio ed essiccazione senza l’ausilio di alcun prodotto (solo acqua priva di minerali) e nessun apparecchio per forzare l’asciugatura perché questo potrebbe alterare le proprietà benefiche contenute nelle foglie. In questa fase vengono scartate alcune foglie troppo sporche, colore inadeguato o che emettono un cattivo odore.

– Selezione: Quelle che vengono scartate sono foglie bucate, macchiate, rovinate e quelle di colore inadeguato,inoltre devono avere delle dimensioni definite comprese tra 6-12 cm (piccola) tra 12-17 (media) e da 17-22 (grande)

– Imballaggio: Una volta selezionate attentamente vanno disposte in sacchetti di plastica a chiusura ermetica pronti per essere immessi sul mercato.

Come già detto le foglie di catappa possiedono una serie di principi attivi come vari tannini, saponina, fitosteroli e acidi umici, è un ottimo biocondizionatore di acqua naturale in alternativa a quelli commerciali, il suo utilizzo previene le malattie batteriche come la corrosione delle pinne, funghi, malattia del buco ecc.

Innocuo nei confronti dei batteri che si insediano nei filtri,  rafforza la mucosa dei pesci che rappresenta una delle  prime protezioni naturali , ci aiuteranno quindi a curare pesci che presentano delle ferite da lotte territoriali, manipolazioni errate da parte dell’uomo, acclimatizzazione di nuovi esemplari, disintossica da composti ammoniacali, metalli pesanti e altre sostanze tossiche evitando morti improvvise e inspiegabili.

Foglie di catappain campo acquariofilo i benefici sono molteplici e li elenco di seguito:
– Favorisce la colorazione naturale dei pesci, molluschi e invertebrati
– Tiene lontano parassiti esterni comuni
– Mantiene il valore ph stabile
– Colorano l’acqua di un colore ambrato, rendendo le condizioni naturali del loro habitat
– Aggiungono diatomee, cosi vantaggiose nelle prime fasi di vita di alcuni dei nostri avannotti e baby caridine
– Aiuta l’insediamento dei batteri nel filtro facilitando il processo di nitrificazione.
– Ottimo nascondiglio e cibo per avannotti, caridine e molluschi

Per utilizzare queste foglie in acquario ci sono principalmente 2 modi ; il primo è quello di preparare l’infusione prendendo 3-4 foglie tritandole a secco e mettendole in un sacchetto retinato e successivamente inserirlo in 250ml di acqua calda e lasciare riposare per una settimana per estrarre il contenuto da versare direttamente nel nostro acquario (200 litri) o in alternativa inserire il sacchetto direttamente nel filtro (100 litri).

Il secondo modo e usare direttamente le foglie poggiate sul fondo dell’acquario che sarebbe il modo più naturale perché una volta che la foglia ha emanato tutte le sue proprietà si ammorbidisce e molluschi e caridine se ne nutrono rimanendo solo la venatura della foglia.

Con queste proprietà che sono state elencate, gli allevatori asiatici di betta li impiegano nei loro acquari nonostante è diventata una fonte di commercio esportando in tutto il mondo. Oltre ad essere utilizzato nell’allevamento dei betta le foglie vengono impiegate nell’allevamennto di altre specie di pesci quali discus, ramirezi, scalare, molluschi e invertebrati. Il loro uso relativamente nuovo in Italia, viene visto come indispensabile nei nostri acquari rendendo l’habitat naturale per la specie allevata.

IN CONCLUSIONE le foglie di catappa sono un aiuto naturale a mantenere un ambiente sano e confortevole per i pesci ma ovviamente non fa miracoli questo vuol dire che non sostituiscono le classiche e normali azioni di manutenzione della vasca quali sifonature e cambi periodiciì e neanche medicinali qualora fossero necessarie.

 

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Aglio in acquario

L’aglio è una pianta bulbosa di origine asiatica nota per le i suoi benefici alla salute da molto tempo,già dai tempi antichi veniva impiegata per integrare i cibi e con il suo sapore aspro e pungente veniva considerato un integratore di forza energetica e del sistema immunitario facendo in modo di rinforzare gli antichi lavoratori per le necessità che avevano di effettuare le loro prestazioni.Successivamente nel decenni è stato oggetto di studi di molte case farmaceutiche.

L’aglio è ricco di minerali ma povero di calorie e trova largo impiego anche in acquariologia infatti con questa piccola guida staremo a spiegare come integrare i suoi principi attivi e spiegheremo anche i suoi benefici allo scopo di migliorare la salute dei nostri pesci. Cerchiamo di capire meglio il perchè può essere un così valido alleato nella prevenzione delle malattie.

L’aglio contiene anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B9, C ed E ed è stato accurato che anche nei pesci ne migliorano il sistema immunitario e aumentano la loro colorazione. Altri componenti minerali contenuti sono il calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, manganese, selenio sodio e lo zinco.
Inoltre contiene allicina, una sostanza utilissima per la prevenzione e la cura di numerose patologie. Tra i vari effetti terapeutici che ha sottoliniamo le sue proprietà come antisettico, antimicrobico e antiaterosclerotico anche nell’essere umano.Vanta infatti ottime proprietà contro alcuni batteri, virus, protozoi e parassiti.

L’aglio viene usato nelle nostre vasche per i seguenti motivi:
– aumenta l’appetito
– vivacizza la colorazione
– dà energia ai nostri pesci
Ma la sua miglior qualità è quella di prevenire le malattie.

Sul mercato esistono tantissimi prodotti che contengono estratto di aglio,dai mangimi arricchiti a proprio l’estratto liquido per poterlo utilizzare nel modo in cui si preferisce.Nel mondo acquariofilo italiano Seachem è stata la prima casa produttrice a mettere in commercio un prodotto contenente il principio attivo dell’aglio, utilissimo per l’eliminazione dei radicali liberi e quindi per la prevenzione delle malattie per i pesci d’acqua dolce e salata. Il nome del prodotto è GarlicGuard.

Puo’ essere somministrato direttamente in vasca senza nessuna controindicazione visto che non ne aumenta il carico organico però se ne hanno effetti piu’ consistenti se si inzuppa il cibo(meglio se congelato o in fiocchi).Ci tengo a precisare che il prodotto non è un semplice estratto di aglio altrimenti tenderebbe nel tempo a deteriorarsi ma è stato aggiunto solo il pricipio attivo dell’aglio per renderlo più durevole nel tempo.Inoltre è stato arricchito da acido ascorbico (Vitamina C) che oltre al suo potere antiossidante rappresenta una riserva di energia per il pesce aumentando le difese immunitarie dello stesso.

Altra azienda che ha messo sul mercato un prodotto molto valido è la Shg ,un prodotto prodotto da coltura biologica senza aggiunta di conservanti

Questo prodotto non produce il classico cattivo odore di aglio in quanto è stato prodotto estraendo direttamente e soltanto il principio attivo dell’aglio e quindi puo’ essere immesso direttamente in vasca oppure utilizzato per inzuppare il mangime qualche minuto prima di somministrarlo come indicato nella dimostrazione del video sotto.

https://www.youtube.com/watch?list=PLZI_lVgfne36aHhMhKScT4sGVV1i8GCTJ&v=bdMC5TeLS20

 

In commercio sono in vendita dei mangimi già arricchiti con succo di aglio come l’esempio riportato in foto sotto.

esempio di granulare arricchito con succo di aglio

 

Se invece si volesse agire autonomamente ad estrarre il succo d’aglio ne bastano 2 spicchi (dose per acquario di 30 litri) avvolti in un panno sottilissimo da spremere in prossimità dell’uscita del filtro.Attenzione a non sovradosare e a non versare anche la polpa nel nostro acquario perché potrebbe alterare i valori chimici dell’acqua (soprattutto i fosfati) arrecando non pochi effetti collaterali.
Si puo’ intingere il cibo spremendo uno spicchio d’aglio e inzuppando le varie gocce che si riescono ad estrarre somministrandolo poi ai pesci che ne ottenerranno un maggior beneficio anzichè somministrandolo direttamente in vasca,sopratutto all’intestino per la sua proprietà antibatterica e disinfettante.

Spremendo l’aglio in acquario introduciamo principalmente due sostanze :
– un aminoacido non proteico instabile chiamato cisteina;
– un enzima chiamato alliina
L’unione di queste due sostanze forma l’allicina, sostanza che penetra nei tessuti tanto è vero che maneggiando l’aglio ne resterà l’odore intinto sulle mani a lungo.Inoltre se ne percepirà anche un leggero odore in prossimità della vasca.

In conclusione l’estratto di aglio è molto benefico per la vita dei nostri amici pinnuti però facciamone buon uso e evitiamo di esagerare con il suo utilizzo per non arrecare danni.Si ringrazia per la collaborazione:

  • Andrea Ongaro che ci ha fornito nella descrizione del prodotto seachem autorizzandoci all’utilizzo di dette informazioni.
  • Rosa Nastri che ci ha fornito foto e informazioni sui prodotti Shg autorizzandoci all’utilizzo delle stesse.

 

 

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Acqua

Acqua per il nostro acquario qual’è la più indicata ?
Con questa breve guida cercherò di illustrare le varietà di acque che generalmente si impiegano per i nostri acquari e elencando ovviamente anche i motivi per i quali alcuni tipi non posso assolutamente essere utilizzate , in questo modo cercherò di chiarire molti aspetti e trovare quindi risposte ai problemi che sorgono inspiegabilmente nelle nostre vasche perchè magari si è convinti che l’acqua è tutta uguale.

Le varietà di acque si distinguono principalmente dal luogo e dal processo di provenienza e possono essere classificate in base ai valori chimici. Prenderemo in esame ovviamente quelle più utilizzate nelle nostre vasche che sono:

 

Acqua di rubinetto

L’acqua di rubinetto varia la propria durezza a seconda della zona in cui viene prelevata . Una cosa importante da sapere è che quest’acqua viene additivata da cloro una sostanza disinfettante che elimina gran parte dei microrganismi presenti,e che allo stesso tempo è poco sopportata dai nostri pesci.

Allo scopo di neutralizzare l’effetto del cloro sono presenti in commercio dei prodotti chimici detti appunto “anti-cloro” o biocondizionatori , dosati secondo le indicazioni del produttore. Sono ormai tutti molto efficaci ma è sempre bene evitare allo stretto necessario l’utilizzo di sostanze chimiche in vasca .

Se si vuole evitare di acquistare questi prodotti,basta riempire delle taniche e lasciarle esposte all’aria per 48 ore in modo che il cloro evapori naturalmente . Una volta che il cloro si sarà rimosso possiamo utilizzare l’acqua per l’acquario. Ovviamente questa acqua deve avere i valori chimici (ph,Kh,Gh,cond,)adatti alla specie di fauna/flora ecc che vogliamo allevare/coltivare. Per correggere questi valori occorre effettuare dei tagli con altre tipi di acque che riportano dei valori differenti e quella più utilizzata e l’acqua osmosi .Anche i parametri chimici di quest’acqua variano da paese a paese.

 

 

 

 

 

Acqua osmosi

L’acqua osmosi è quella ideale per il nostro acquario infatti risulta essere la piu’ indicata perche’ tramite un impianto di filtrazione si ottiene un acqua pura e priva di sali e inquinanti e grazie a sali appositi possiamo ricostruirla secondo i parametri che a noi interessano rendendola idonea al nostro biotopo.

In questo tipo di impianti viene sfruttato il processo di filtrazione dell’acqua infatti grazie alla pressione della rete idrica l’acqua attraversa (nel caso di un impianto a tre stadi) un primo filtro per catturare impurità e solidi sospesi presenti dopodicche’ l’acqua passa in un altro filtro a carboni attivi per trattenere inquinanti e additivanti disciolti e infine viene fatta passare attraverso una membrana che viene classificata in base alla maglia, piu’ stretta è la maglia meno è la quantità di acqua prodotta. La membrana rappresenta proprio il cuore dell’impiantino infatti è proprio qui che vengono trattenuti i sali responsabili della sua durezza, l’acqua quindi in uscita recuperata per essere utilizzata nella nostra vasca. Dalla membrana fuoriesce un altro flusso di acqua detta di scarto e rappresenta tutta l’acqua non filtrata molto ricca di sali,questa viene eliminata e non utilizzata.

In genere il rapporto di produzione acqua è di 1:3 cioe’ 1 litro di acqua buona e 3 litri di acqua di scarto.L’acqua va periodicamente controllata tramite i test in genere Ph e durezza e i filtri sostituiti ogni qual volta di produce molta acqua o si iniziano ad avere innalzamenti dei valori chimici dell’acqua prodotta.

Gli impianti si classificano per la membrana utilizzata e dalla sua capacità di filtraggio , ogni filtro rappresenta uno stadio,ogni impianto puo’ essere additivato di altri filtri aumentandone la capacità di filtrazione e quindi la qualità dell’acqua rimuovendo impurità, minerali, metalli, clorammine, nitrati, fosfati e silicati tutti presenti in quantità variabili .

Alcune specie che ospitiamo in vasca sono molto sensibili all’acqua ricca di bicarbonati, carbonati di calcio e magnesio questo comporta solo indebolimento dei pesci rendendoli più vulnerabili alle malattie e sopratutto agli attacchi batterici e parassitari.Ecco perchè quando si apportano modifiche in acqua sia per abbassare o alzare i valori Gh e Kh,(magari con l’ausilio di acqua osmosi) non dovrà essere assolutamente eseguito in modo drastico (cambio massimo di acqua 30%) le durezze vanno corrette in modo graduale perché potrebbe comportare l’indebolismo degli abitanti in vasca dando cosi’ anche modo a funghi e virus di svilupparsi molto velocemente.

In caso di cambio d’acqua con acqua osmosi per poter rabboccare l’acqua con uguali parametri occorre utilizzare appositi sali per acqua osmosi seguendo le istruzioni del produttore.

 

Acqua demineralizzata

l’acqua demineralizzata viene prodotta con diversi metodi per poter rimuovere i sali disciolti.Ma non è un acqua priva di batteri.Questo tipo di acqua è utilizzata nei processi meccanici dove sono da evitare i depositi calcarei per esempio nei ferri da stiro.

I processi utilizzati sono per bollitura recuperando quella evaporata o miscelando sostanze chimiche che fanno precipitare i sali sul fondo recuperando solo una parte dell’acqua, una cosa simile la facciamo quando si usa l’acqua di rubinetto che lasciamo gli ultimi 5 cm nella tanica che utilizziamo.L’acqua ottenuta da questi processi viene poi filtrata ma con filtri che non sono adatti e impiegatio per produrre acqua da utilizzare in acquariologia.

L’acqua demineralizzata può anche essere prodotta tramite uno scambio ionico impiegando delle resine anioniche o cationiche allo scopo principale di ridurre la conducibilità,i sali vengono rimossi tramite un pretrattamento con dei filtri osmotici.

L’acqua demineralizzata risulterà priva di sali e minerali. Il prezzo è molto conveniente ma sulla etichetta possiamo leggere in evidenza ” NON USARE IN ACQUARIO”. Se si effettua cambi d’acqua settimanali si investono gli stessi soldi di quanto ne vale la pena per acquistare un impianto osmosi nuovo e utilizzare all’occorrenza.

Ne sconsiglio vivamente l’utilizzo in acquario di questa acqua .

 

Acqua piovana

L’acqua piovana in linea di principio può sembrare la più pura e più adatta per  la nostra vasca perché e l’acqua che si ha disponibile in modo naturale e peraltro ad un costo pari a zero.

La prima cosa da chiederci è se questa acqua è adeguata, ovviamente dipende da dove si vive e come la si recupera. Se si vive in una città mediamente popolata l’acqua sarà contaminata da inquinamento a livelli mortali per i pesci in quanto troveremo disciolti tutti quei risultati da smog,polveri sottili e altri inquinanti che sono presenti fluttuanti in aria e che con le piogge vengono intrappolati e veicolati a terra,immaginatevi nelle città nei pressi delle raffinerie o laddove sono presenti dei processi industriali che inevitabilmente emettono in atmosfera sostanze di scarti anche nei limiti consentiti dalla legge.

E’ altresi’ sconsigliato cimentarsi a raccogliere l’acqua dai tetti o con particolari attrezzature atte a convogliare l’acqua perchè risultera’ molto ricca di polveri e altro che magari si deposita su questi supporti,tuttalpiù si puo’ recuperare dell’acqua solo esponendo all’aria dei contenitori con una bocca molto larga ma questo impiegherà tantissimo tempo.

Ne sconsiglio vivamente l’utilizzo in acquario di questa acqua .

 

Acqua minerale

L’acqua minerale, acquistata in farmacia per neonati può essere usata in acquario perché la  mineralizzazione è molto bassa e ha un pH neutro. Essendo l’acqua trattata non ha batteri, parassiti, virus o funghi.

Il costo di quest’acqua è di 1-1,20 euro per litro quindi non proprio conveniente.Ad ogni modo si puo’ vedere la sua composizione chimica sul retro della bottiglia dove sono riportati tutti i parametri chimico/fisici

 

Acqua di sorgente

L’acqua di sorgente è quella acqua che fuoriesce spontaneamente da rocce,terreni,cavità siano esse in altura o pianura , indipendentemente dalla sua qualità o parametri chimico/fisici.L’acqua di sorgente è definita un acqua pura perchè viene filtrata naturalmente da strati di rocce,sabbia o quant’altro incontra nel suo cammino in natura pero’ dobbiamo fare i conti al giorno d’oggi con tutti gli inquinanti presenti che vengono utilizzati nelle campagne sopratutto quando questa acqua sgorga in pianura e non in altura.

L’acqua di sorgente può essere contaminata da parassiti, batteri e funghi il quale può distruggere sia la flora che fauna presente in vasca. Se proprio la si deve utilizzare va bollita per eliminare agenti patogni ed eventuali formazioni unicellulari.

 

 

 

In conclusione spero di aver spiegato in modo semplice e intuitivo le acque che in genere possono essere utilizzate in acquario e quelle che non devono essere usate sottolineandone il motivo. Ad ogni modo mi sento sempre di consigliare l’acquisto di un impianto osmosi perche’ verra’ ripagato nel tempo e anche i nostri pesci ringrazieranno.La filtrazione osmotica risulta essere il metodo piu’ remunerativo e sopratutto puo’ essere prodotta acqua nella piu’ totale indipendenza quando se ne avrà la necessità e nelle quantità più opportune.

 

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